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Segnali di ripresa per il commercio a Biella: da giugno aperti 21 negozi, nessuna chiusura

Nel 2020, anno nero, abbassarono la saracinesca 169 attività. L’assessore Greggio: «Ora progetti di riqualificazione urbana»

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Segnali di ripresa economica, in città. I numeri parlano chiaro: dallo scorso mese di giugno le attività commerciali aperte sono 21 e le chiusure 0.

Un piccolo miracolo, se confrontato con i dati del 2020. Nel corso dell’intero anno, infatti, avevano tirato giù la saracinesca ben 169 negozi. Un vero e proprio disastro, ovviamente condizionato dalla fase più dura della pandemia sanitaria legata al “Covid”.

Le nuove apertura avvenute in città, quindi, rappresentano un luce in fondo al tunnel della crisi economica, nazionale e locale. Ne è sicura l’assessore al commercio del Comune di Biella, Barbara Greggio, che spiega: «Considero questi dati un segnale di speranza. C’è voglia di ritornare alla normalità e soprattutto c’è un evidente fiducia da parte di molte persone, che investono e aprono attività commerciali. L’acquisto dei beni di consumo è in ripresa, ovunque. Tra questa ventina di nuovi negozi, c’è di tutto: abbigliamento, bar, centri estetici, panetterie, ottici e altro ancora. Di queste attività la metà sono in centro città, tra via Italia e dintorni. Un altro ottimo segnale».

Barbara Greggio però non si fa illusioni: «Il mondo è cambiato radicalmente e così il commercio e la modalità di comprare tutto, dalla spesa ai beni di lusso. Oggi i grandi concorrenti dei negozi del centro o di prossimità non sono più i centri commerciali, bensì i colossi delle vendite online… Amazon, per capirci! I dati nazionali parlano di un + 300% nelle vendite sul web, nell’ultimo anno. Un dato che dubito sia molto diverso per il nostro territorio. C’è quindi un evidente aumento della propensione all’acquisto su Internet che dobbiamo pensare aumenterà nei prossimi anni. Di fronte a queste sfide epocali, unite alle difficoltà contingenti, trovare una ventina di persone che abbiano deciso d’investire e di rischiare mi pare un ottimo segnale».

Greggio tra l’altro precisa: «Non è che non ci siano state cessazioni di attività. Semplicemente però a una determinata gestione ne è subentrata un’altra. Il negozio quindi è sempre presente. Voglio dire: qualcuno ha lasciato, ma la sua attività è stata rilevata e quindi il negozio è rimasto aperto».

La grande sfida del commercio, resta legato al centro. «Sinergia sarà la parola chiave. I negozi devono collegarsi all’artigianato e l’industria locale. Si deve lavorare per un commercio integrato con la tradizione e la vocazione storica della città. Il nostro obiettivo è riempire 30 vetrine oggi vuote in centro. Una sfida titanica che passa dai fondi regionali ed europei ma anche la riqualificazione di una parte della città. Sono già noti i programmi e i progetti di sistemazione e abbellimento di Piazza Vittorio Vento e Via Italia. La sfida del commercio riguarda tutta la città. L’amministrazione farà la sua parte. In questo senso Biella rappresenterà l’Italia in un convegno internazionale, svolto online, sul progetto di città verde, solidale e creativa, insieme a Carrara. Il nostro progetto è piaciuto. Un vero e proprio motivo di orgoglio, che dovrà diventare operativo».

Paolo La Bua

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