Seguici su

Attualità

Sandra Ambrosini nel film è “la Maria Rosa”

Ha recitato con Renato Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna”, una delle commedie entrate nella storia del cinema italiano

Pubblicato

il

È uno dei film entrati nella storia del cinema italiano che periodicamente ritorna sugli schermi, “Il ragazzo di campagna” con Renato Pozzetto nella parte del contadino Artemio, e lei, Sandra Ambrosini, ha recitato nel ruolo di Maria Rosa. Residente a Cossato, classe 1969, la incontriamo al tavolino di un caffè e ci racconta come è arrivata a far parte del cast.

«Quando ero ragazzina sciavo e partecipavo alle gare a Bielmonte – spiega -. Un giorno era arrivata la trasmissione televisiva “La bustarella” di Antenna 3 Lombardia, vi avevo preso parte con una squadra. Poteva essere il 1983. Il programma proponeva giochi sulla neve e la finale, a cui eravamo arrivati, si svolgeva in studio. Quando il regista Beppe Recchia mi ha vista, ha chiesto a mia mamma se avessi potuto lavorare in un altro programma da lui diretto, “Il guazzabuglio”, con Teo Teocoli, Paola Perego, Giorgio Faletti, Simona Tagli e Massimo Boldi. Ho fatto due stagioni, poi ho tentato il provino per il film “Il ragazzo di campagna”. Cercavano una ragazza non altissima, che fosse spontanea, e mi hanno presa».

Il film è stato prodotto nel 1984 con la regia di Franco Castella e Giuseppe Moccia (Pipolo) e ambientato perlopiù nella campagna pavese. «Non è facile stare davanti alle telecamere, ma forse ero talmente giovane che per me era un gioco – prosegue -. Tutte le persone incontrate sono state dolcissime e avevano fatto di tutto per mettermi a mio agio, compreso Renato Pozzetto, che nella vita è così come lo vediamo. Non si dà arie. In questi anni è accaduto di sentirlo per telefono alcune volte, ma non ho un suo contatto diretto. Nel film è stato gentile e comprensivo, mi ha aiutata. Ho bei ricordi anche di Armando Celso, che chiamavano “Ossario”, nel film era Elpidio. È una cara persona».

Sandra, nella parte di Maria Rosa, è la ragazzina del paese, a cui la signora Giovanna, la mamma di Artemio, vorrebbe far accasare il figlio. Lui invece, in occasione del suo quarantesimo compleanno, tenta la vita di città, una serie di peripezie fallimentari “all’estero”, a Milano. Soltanto ritornando alla campagna e ai suoi valori, si innamora di Maria Rosa che nel frattempo si è fatta una bella ragazza e insieme vivranno “contadini e contenti”.

«Dell’ambiente dello spettacolo, del film e della televisione, non posso dire nulla – aggiunge -. Sono stati tutti comprensivi e disponibili. C’è stata un’unica occasione in cui si è creato un equivoco. Avevo educatamente chiesto a una persona di non darmi un bacio sul seno entrando in scena, nulla di che. Io però non volevo. Penso sia stato il motivo per cui non sono più stata chiamata. Ho comunque deciso di lasciare il mondo dello spettacolo. Il mio fidanzato non apprezzava e io ne ero innamorata. Insieme abbiamo avuto due splendide figlie». «Del film ho ricordi vivi, soprattutto per le lunghe sedute a fare il trucco, per ottenere i finti brufoli che si vedono nelle riprese iniziali. E anche le trecce ai capelli mi venivano applicate. Io avevo il caschetto, come appaio nella scena finale. Ho bei ricordi delle truccatrici e delle costumiste. La scena della bicicletta, in cui portavo Giovanna al telefono, è stata girata diverse volte, la signora, giustamente, provava timore. Quella finale invece, in cui Artemio e Maria Rosa se ne vanno sul trattore, è stata ripresa una volta sola».

Sandra, dopo l’uscita nelle sale, nel Biellese ci sono stati riscontri? «Ricordo che sono andata alla prima a Biella, al Cinema Odeon. Mi ha fatto impressione vedermi sul grande schermo e mi sono vergognata un po’ perché nelle prime scene non ero proprio così carina. A livello personale ho soddisfazioni perché il film è diventato un cult. Sono contentissima e fiera di avervi partecipato. È stata una bella esperienza. Nel Biellese, il mio personaggio è stato preso in considerazione da Luca Stecchi, che ringrazio. Alcuni anni fa, il film è uscito in DVD e ci siamo ritrovati io e Massimo Boldi, anche lui nel film nella parte di Severino Cicerchia. L’intervista è sui social».

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *