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Rifiuti, inviate 2500 raccomandate per mancati pagamenti

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In questi giorni a Cossato la Seab ha inviato a circa 2.500 utenti altrettante raccomandate per sollecitare il pagamento delle bollette dei rifiuti relative agli anni 2014 e 2015, ancora non pagate. Secondo i calcoli della società che gestisce la raccolta, l’ammontare complessivo degli insoluti nei due anni supera abbondantemente i 300mila euro. Come spiega il presidente di Seab Claudio Marampon, l’invio delle raccomandate si è reso necessario perché le disposizioni di legge prevedono che per poter attivare la complessa operazione di recupero crediti attraverso le società di riscossione, tipo Equitalia, l’avviso di mancato pagamento deve essere inviato entro due anni dalla scadenza delle bollette.
«Ma noi speriamo – spiega lo stesso presidente Seab – di non dover attivare la procedura forzata di riscossione e che i soggetti interessati colgano l’occasione per mettersi in regola con i pagamenti».
A differenza di quanto accade in molte amministrazioni del Biellese, nei comuni di Biella, Gaglianico e Cossato dove è in vigore la tariffa puntuale, è la stessa Seab – i cui soci peraltro sono i comuni essendo Seab una società pubblica – a gestire direttamente la riscossione delle tariffe attraverso i propri uffici. «Nei contratti con le amministrazioni locali – conclude Marampon – la società deve garantire un servizio di igiene urbana di qualità per il quale gli utenti sono chiamati economicamente a contribuire in base ai consumi effettuati nel corso dell’anno. Se questo non avviene, da una parte si ha il decadimento del servizio e dall’altra un’ingiustizia nei confronti della maggioranza degli utenti che paga con regolarità».

In questi giorni a Cossato la Seab ha inviato a circa 2.500 utenti altrettante raccomandate per sollecitare il pagamento delle bollette dei rifiuti relative agli anni 2014 e 2015, ancora non pagate. Secondo i calcoli della società che gestisce la raccolta, l’ammontare complessivo degli insoluti nei due anni supera abbondantemente i 300mila euro. Come spiega il presidente di Seab Claudio Marampon, l’invio delle raccomandate si è reso necessario perché le disposizioni di legge prevedono che per poter attivare la complessa operazione di recupero crediti attraverso le società di riscossione, tipo Equitalia, l’avviso di mancato pagamento deve essere inviato entro due anni dalla scadenza delle bollette.
«Ma noi speriamo – spiega lo stesso presidente Seab – di non dover attivare la procedura forzata di riscossione e che i soggetti interessati colgano l’occasione per mettersi in regola con i pagamenti».
A differenza di quanto accade in molte amministrazioni del Biellese, nei comuni di Biella, Gaglianico e Cossato dove è in vigore la tariffa puntuale, è la stessa Seab – i cui soci peraltro sono i comuni essendo Seab una società pubblica – a gestire direttamente la riscossione delle tariffe attraverso i propri uffici. «Nei contratti con le amministrazioni locali – conclude Marampon – la società deve garantire un servizio di igiene urbana di qualità per il quale gli utenti sono chiamati economicamente a contribuire in base ai consumi effettuati nel corso dell’anno. Se questo non avviene, da una parte si ha il decadimento del servizio e dall’altra un’ingiustizia nei confronti della maggioranza degli utenti che paga con regolarità».

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