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“Piccoli giornalisti crescono”: partono dal corista Salvatore Tedesco le interviste realizzate dai ragazzi

Prosegue con successo l’iniziativa, ideata dalla professoressa Riboldi e promossa dall’Associazione Biella 3.0, che coinvolge alcune classi dell’Istituto Bona

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BIELLA  – Prosegue con successo il progetto “Piccoli giornalisti crescono”. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge alcune classi dell’Istituto Bona di Biella, ideato dalla professoressa Paola Riboldi e promosso dall’Associazione Biella 3.0. E’ un modo per avvicinare gli studenti biellesi al mondo dell’editoria e del giornalismo. Il progetto, strutturato su due livelli, prevede una serie incontri che si tengono presso la redazione del giornale la Provincia di Biella.it a cura del nostro redattore Mauro Pollotti.

All’interno del progetto è previsto che i ragazzi, quelli del 2° livello, facciano anche alcune interviste a personaggi locali del mondo della cultura e degli spettacoli.

A fare da “cavia” in occasione della prima intervista è stato il corista Salvatore Tedesco. Riportiamo di seguito l’intero servizio.

«Salvatore Tedesco, cantante tenore biellese, ci ha raccontato la storia del suo rapporto con la musica ed il suo impegno nel mondo dell’associazionismo e nelle attività ecclesiali».

Per iniziare Salvatore ci vuole raccontare com’è nata la sua passione per il canto?
«Ho sempre cantato nei cori parrocchiali insieme ai ragazzi della parrocchia. Ho frequentato la chiesa essendo cattolico praticante e la passione per il canto me l’hanno trasmessa i miei genitori, soprattutto mia madre».

Il canto per lei è un lavoro o un passatempo? E nel caso ne ha altri?
«Il canto è sempre stata una passione, inoltre sono consigliere comunale presso il comune di Borriana e faccio parte di un’associazione».

Com’è nata questa sua esperienza di cantante?
«Nel 2013 sono entrato a far parte del coro di San Cassiano. Nel 2017 ho seguito un corso di canto. Ogni tanto canto in occasione della festa della musica».

Oltre a cantare, suona qualche strumento musicale?
«Quando mia sorella Antonella si è iscritta al conservatorio ed ha iniziato a suonare, ho provato con il pianoforte ma con scarsi risultati, successivamente ho fatto un tentativo con la chitarra, ma anche in questo ambito non ho riscontrato particolari soddisfazioni».

Non ha mai provato imbarazzo ad esibirsi in pubblico? Ha mai avuto ripensamenti?
«No non ho mai avuto paura né della mia scelta di cantante né di cantare in pubblico. Quando canto davanti a tante persone mi emoziono e per non perdere la concentrazione fisso lo sguardo su tutte le persone, anziché guardarne una in particolare».

Quali sono i suoi cantanti preferiti, ha dei modelli che la ispirano?
«Più che delle preferenze, in generale sono un amante della buona musica e apprezzo tutti i generi e tutti i cantanti, purché sia di buona qualità. Ascolto canzoni e artisti che variano dal Jazz alla musica moderna».

Come giudica i cantanti che usano un linguaggio volutamente provocatorio o addirittura blasfemo?
«Secondo me un cantante bravo non ha bisogno di assumere un atteggiamento blasfemo. Non voglio giudicare questo modo di fare ma mi dà fastidio».
Qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere?
«Mi piacerebbe trasmettere sensazioni differenti, quelle che i fedeli, magari non si aspettano. Vorrei trasmettere la mia sensibilità attraverso il canto».
Non le è mai venuta la voglia di smettere di cantare?
«Non ho intenzione di smettere, anzi col passare degli anni mi sono accorto che la mia voce è cambiata ed è indispensabile continuare ad allenarla per non perderla».
In che cori si esibisce?
«Allora, ho cantato nel coro di Sordevolo, poi in quello di Borriana, ora mi esibisco in quello di San Cassiano a Biella. Ci terrei a dire che faccio parte anche del coro dell’Università Popolare di Biella. Ci esibiamo in occasione della Festa della musica».

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