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Pallacanestro Biella, ogni anno è sempre un miracolo

Il commento di Paolo La Bua

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Pallacanestro Biella ha compiuto un altro miracolo sportivo. Forse il più clamoroso della sua storia. Mai la squadra rossoblù era stata così sottovalutata dagli addetti ai lavori come nel settembre scorso.

La sua retrocessione veniva data per certa da tutti, seppur a taccuini chiusi e microfoni spenti, in avvio di campionato.
Le dieci sconfitte nelle prime uscite stagionali parevano quindi una sinistra conferma di un ragionamento semplice: la squadra di Biella è stata costruita spendendo 170 mila euro, gli avversari più poveri costano il triplo… Inutile farsi illusioni.
Anche le parole pubbliche di coach Andrea Zanchi suonavano come un’ammissione, dopo ogni uscita in campionato: “Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti…”.

L’allenatore inoltre di fronte al succedersi di ko, elogiava l’impegno “encomiabile oltre ogni limite” dei suoi giocatori, quasi ad alzare le mani di fronte all’impossibilità di fare meglio. Invece la squadra ce l’ha fatta. Ha avuto ragione lui e i suoi giocatori. L’Edilnol è approdata nelle acque tranquille della salvezza in Serie A2, senza neanche bisogno di passare per i play out e con una giornata di anticipo. Bertetti e compagni si sono salvati, meritatamente, dando torto a tutti gli addetti ai lavori, noi compresi. Evviva!

Il punto, ora, è un altro. Pallacanestro Biella può vivere sempre di soli miracoli? Anche l’anno scorso la permanenza in Serie A2 avvenne gettando il cuore oltre l’ostacolo e con un bilancio economico improntato al super risparmio. Sarà così anche l’anno prossimo? E quello dopo ancora… Restare ai vertici del movimento cestistico italiano ha costi economici fisiologici, forse esagerati in tempi di crisi economica mondiale, ma che non si possono né ignorare né sfidare tutti gli anni.

L’impegno del presidente Antonio Trada è noto: portare in casa rossoblù nuovi investitori e sponsor, magari agganciando possibili novità in seno alla sua azienda, l’Edilnol. La trattativa con il commercialista e manager finanziario Eros De March è sulla bocca di tutti e nelle speranze di ogni tifoso del Forum. Andasse a buon fine rappresenterebbe un’ottima base di ripartenza. Basterebbe per tornare a navigare in lidi più tranquilli? Il sogno rossoblù, infatti, ha un costo economico. Il nostro territorio lo vuole sostenere oppure no?
Paolo La Bua

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