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Oropa al sabato piace: la processione anticipata convince i biellesi
La scelta del 2024 di anticipare il pellegrinaggio per il passaggio del Giro d’Italia è stata confermata anche quest’anno. Corradino: «Chi ha criticato, ha sbagliato»

La processione al sabato piace. Lo scorso anno era stata una scelta obbligata, imposta dal passaggio del Giro d’Italia. Non erano mancate le polemiche.
Cambiare la tradizione, anticipare la processione della città di Biella a al sabato, il giorno precedente alla prima domenica di maggio, aveva fatto storcere il naso a più di uno. Ma la partecipazione era stata alta. E l’idea aveva funzionato. Così, quest’anno, si è deciso di ripetere: il pellegrinaggio si è svolto ancora una volta al sabato. E ancora una volta con successo. LEGGI ANCHE: Il Giro d’Italia arriva a Oropa nel giorno della secolare processione di Biella
La processione al sabato piace
Il vescovo, monsignor Roberto Farinella, ha spiegato così la scelta. «Il passaggio è avvenuto per delibera del Santuario in seguito alla richiesta dei parroci della città, in accordo con il sindaco, dopo l’esperienza dell’anno scorso. Sono più facilitati nell’organizzazione del pellegrinaggio potendo contare di raggiungere a piedi il Santuario, anche con la presenza di diversi giovani. Con maggiore raccoglimento e facendo alcune tappe lungo la strada».
La conferma, per l’ex sindaco di Biella Claudio Corradino, nasce dai fatti. «Non voglio usare la Madonna d’Oropa per fare polemiche – commenta -. Nel 2024 parecchia gente, senza sapere di cosa si parlasse, ha espresso critiche. Come amministrazione eravamo stati obbligati a chiedere di anticipare per dare spazio al Giro d’Italia, che oltre al prestigio portava visibilità al territorio e a Oropa. La processione al sabato aveva riscosso notevole partecipazione, così come l’ha avuta quest’anno. Chi ha parlato un po’ troppo criticando quindi, ha proprio sbagliato».
Grande partecipazione
E in effetti, anche in questa edizione, il cammino ha visto la presenza di tantissimi fedeli. Famiglie, gruppi parrocchiali, giovani, anziani, tutti in cammino in raccoglimento verso il luogo Mariano.
Un gesto di fede e di memoria che rinnova il legame profondo tra la città e Oropa, come sottolineato dal vescovo nell’omelia. «Anche quest’anno ci siamo ritrovati ai piedi dell’effigie della nostra amata Madonna Nera nel segno di un voto che affonda le radici nella storia della nostra città. Ma che parla ancora oggi al nostro cuore, alle nostre famiglie, alle nostre comunità, alla nostra convivenza civile e spirituale. Questa processione del voto ci ricorda un legame profondo, fatto di fede, di riconoscenza e di affidamento.
Nel 1599 ebbe origine la tradizione dell’annuale processione quando il Consiglio comunale inaugurò il pellegrinaggio chiedendo alla Vergine Bruna di intercedere contro il contagio della peste. E la Vergine di Oropa, madre tenera e potente, ha custodito il nostro popolo, in quel tempo come nei secoli successivi. Oggi la peste non è quella del contagio fisico, ma sono altre le pestilenze che affliggono le nostre vite. L’individualismo che divide, la superficialità che svuota, l’egoismo che isola. Questa celebrazione annuale ci insegna la gratitudine.
Troppo spesso ci abituiamo a ciò che abbiamo. Il voto ci ricorda che ogni bene è un dono. E ogni dono chiede di essere custodito e condiviso. Ci insegna la responsabilità».
Le parole del vescovo
Non è mancato infine il pensiero a Papa Francesco. «Ci siamo anche uniti in preghiera alla Chiesa universale – spiega il vescovo – nel segno del ricordo con gratitudine del magistero di Papa Francesco. Guida sapiente e mite, pastore instancabile, che ha testimoniato con la vita e con le parole la misericordia del Signore.
Per tutti quanti si sono ritrovati, ho invocato: “Che il Santuario di Oropa sia ancora luogo di rifugio e casa per la città e per tutti. Santa Maria, Regina del Monte di Oropa, prega per noi”».
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