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Ordinanze restrittive sull’uso delle slot machines nel comune di Biella

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Il comune di Biella si farà portavoce presso i sindaci dei centri della provincia, specie quelli più vicini al capoluogo, perché emettano a loro volta ordinanze restrittive sugli orari di funzionamento delle slot machines: lo ha garantito il sindaco Marco Cavicchioli ai rappresentanti dei tabaccai nell’incontro svoltosi nella mattinata del 28 marzo a palazzo Oropa.

Il comune di Biella si farà portavoce presso i sindaci dei centri della provincia, specie quelli più vicini al capoluogo, perché emettano a loro volta ordinanze restrittive sugli orari di funzionamento delle slot machines: lo ha garantito il sindaco Marco Cavicchioli ai rappresentanti dei tabaccai nell’incontro svoltosi nella mattinata del 28 marzo a palazzo Oropa.

Nessun passo indietro invece sui contenuti dell’ordinanza in vigore a Biella, che ha già superato un primo esame al Tar dopo il ricorso presentato dai tabaccai stessi: «Deriva da una scelta politica precisa e forte» ha detto Cavicchioli ai portavoce della categoria «espressa con il voto pressoché unanime a una mozione che ci chiedeva di intervenire. Lo abbiamo fatto nei limiti del mandato concesso a un Comune dalla legge regionale. Ed è una scelta che personalmente condivido».
I tabaccai hanno lamentato un calo dei profitti dovuto non solo al contenuto dell’ordinanza che impone lo spegnimento delle macchinette e la chiusura delle sale giochi tra le 7 e le 9, le 12 e le 16 e le 23 e l’1 di notte. Crea problemi anche il fatto che, mentre Biella ha applicato le norme della legge regionale limitando gli orari, altri Comuni confinanti non lo hanno fatto, nonostante la norma imponesse di provvedere entro ottobre.
«Posto che non faremo passi indietro per adeguarci alle inadempienze degli altri» ha sottolineato il sindaco, «né cambieremo gli orari con formule inutili come imporre lo spegnimento dalle 23 alle 9 quando le tabaccherie sono già chiuse, posso solamente fare da portavoce, come primo cittadino del capoluogo, con gli altri sindaci perché si adeguino alla norma ed emettano finalmente le loro ordinanze. La nostra, che ha già passato un esame al Tar, è a disposizione».

 

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