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“Oggi polenta e cervo”, da oltre venticinque anni

Parla Massimo Trattorino Perona, il titolare di uno dei locali più iconici di Biella

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BIELLA – A difesa della tradizione culinaria. Tra crisi energetica e inflazione c’è una realtà che combatte, resiste e richiama i classici del nostro territorio. Si tratta della trattoria Quadrifoglio, la famosa locanda sita a Cossila San Giovanni sulla salita che porta a Oropa. Impossibile non notarla, tante volte accompagnata da un commento goliardico, la scritta “oggi polenta e cervo”, in bella vista fuori dall’ingresso fin dal 1996, ha da sempre suscitato grande simpatia, diventando poi una sorta d’istituzione per la provincia di Biella (tanto che in più di una occasione qualcuno si è portato via il cartello come “souvenir”…). A certificare l’amore dei biellesi per questa bella realtà, dei simpatici adesivi comparsi in giro per la città, una iniziativa carina a richiamare la scritta in questione.

Per ripercorrere i passi della lunga ed affascinante storia della trattoria, il titolare Massimo Trattorino Perona racconta in prima persona quanto vissuto durante gli anni di attività: «Siamo felici che ci sia ancora gente affezionata a noi, mi è piaciuta un sacco la trovata degli adesivi. Abbiamo aperto il ristorante a conduzione familiare nel 1996, il nostro impegno è lo stesso anche a ventisei anni di distanza dal primo giorno: far conoscere i piatti della tradizione biellese/piemontese, rendere felici i commensali con la semplicità dello stare bene a tavola in compagnia. Una volta tutto ciò era decisamente più semplice, si organizzavano tavolate lunghe con amici sempre pronti a fare festa e a lasciarsi andare a momenti di pura convivialità. Ora si è un po’ perso il piacere di sedersi e gustarsi con calma una meritata uscita».

Famosa per i grandi classici della cucina nostrana, la trattoria Quadrifoglio si è fatta conoscere anche per cene e pranzi a tema abbastanza particolari che in tanti ricordano con affetto.

Massimo continua: «Adesso difficilmente le riproponiamo, ma per gruppi numerosi siamo sempre pronti a venire incontro alle “voglie” di tutti. Cene al contrario, pranzi senza posate (con le mani, per intenderci) sono scrigno di tanti bei ricordi; per riprendere il discorso di prima, riproporre questo tipo di iniziative a tavoli di due o tre persone ha poco senso. Ormai il target dei nostri clienti è la coppia che sale o scende da Oropa, per lo più si parla di forestieri. In tanti consumano panini per dimezzare i tempi».

Bagna cauda, primi rustici, e tanta sostanza nei piatti del menù di tutti i giorni, la locanda ha inoltre aderito al fortunato weekend del Ben Cuncià con buoni risultati.

«Queste rassegne che richiamano la tradizione ci piacciono e vogliamo esserne parte integrante, ne servirebbero di più – continua Massimo -. C’è stata una bella risposta, qui la polenta concia è uno dei pezzi forti delle nostre proposte. La filosofia di casa si basa sul contenuto, ci preoccupiamo di offrire al cliente un piatto buono e abbondante. Conosciamo i nostri punti di forza: chi sceglie di venire alla trattoria Quadrifoglio esce spesso col sorriso e la pancia piena, le elaborazioni sfarzose ci interessano poco, badare alla forma non è la nostra peculiarità».

Per cercare un’opinione anche sul periodo di difficoltà che sta affliggendo il mondo del turismo e della ristorazione, Massimo dice la sua: «Resistiamo, o almeno ci proviamo. Penso che le trattorie come la mia non siano agevolate nemmeno dalle dinamiche burocratiche: sopravvivere è difficoltoso, ma noi ci mettiamo tutta la buona volontà per far quadrare i costi lavorando con la passione che ci contraddistingue».

 

Davide Romagnoli

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