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Maturità 2025: «La condotta non fa paura»

Parlano i dirigenti scolastici del scuole superiori della provincia

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Maturità 2025: «La condotta non fa paura». Il comportamento in classe diventa fondamentale per ottenere il diploma di maturità e la promozione.

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, nei giorni scorsi, ha firmato l’ordinanza per lo svolgimento dell’esame di Stato. Altra novità che tanto sta facendo discutere, il voto in condotta, che incide sui crediti per l’ammissione all’esame. Il punteggio più alto potrà essere assegnato esclusivamente agli studenti che avranno ottenuto un voto di comportamento pari o superiore a 9. Se lo studente ha un voto in condotta inferiore a 6 non verrà ammesso, se ha 6 dovrà discutere un elaborato di educazione civica.

La legge rende più severi anche i provvedimenti disciplinari come le sospensioni. Quelle fino a due giorni dovranno essere affiancate da «attività di approfondimento» sulle conseguenze del comportamento che hanno determinato la sospensione. Mentre per sospensioni superiori a due giorni gli studenti dovranno svolgere «attività di cittadinanza solidale» in strutture convenzionate con le scuole.

Maturità 2025: «La condotta non fa paura»

«Al Liceo Classico non ci sono ragazzi con 6 in condotta. Che rappresenta una votazione molto bassa e determinata da comportamenti molto gravi – spiega il preside Gianluca Spagnolo -. Figuriamoci sotto il 6… Credo ci siano un paio di 7. Detto ciò, ho lavorato in istituti tecnici e professionali, nei quali l’aspetto comportamentale è più complesso per molti alunni. In questo senso credo sia interessante l’idea della tesina da presentare all’esame. Che deve rappresentare un’occasione di riflessione per l’alunno che ha assunto comportamenti esagerati o sbagliati. Un lavoro da fare insieme ai docenti, per dimostrare un percorso di crescita e di maturità dopo atteggiamenti fuori luogo, in classe o con compagni e docenti».

«Lo spirito della legge è condivisibile, valorizzare il comportamento dei ragazzi – spiega Tiziana Tamburelli, numero uno del Liceo Scientifico del Cossatese -. Certo, ora dobbiamo stare attenti anche noi docenti. Perché l’8 in condotta esclude la possibilità di ottenere il massimo punteggio alla maturità. Quindi se in passato, tra 8 o 9, ci poteva essere una differenza anche minima nella valutazione, legata a qualche episodio… Ora si dovrà valutare con grande attenzione l’attribuzione dell’uno o dell’altro voto. Un ragazzo o una ragazza non può rischiare di non prendere il massimo dei voti se il suo rendimento lo determinerebbe, per un po’ di vivacità».

Deterrente

«Non è un problema del nostro istituto. Ma il comportamento è una delle competenze richieste e quindi la valorizzazione ci sta – spiega Raffaella Miori, dirigente del “Bona” -. In altre realtà, però, posso pensare che creare un deterrente possa essere utile per alcuni dal comportamento sopra le righe. Al momento, solo qualche studente rischia la non ammissione, per motivi scolastici. L’augurio è che nei prossimi due mesi recuperino e possano svolgere l’esame con i compagni. Della legge avevamo letto le anticipazioni, ora prendiamo atto della novità».

«Se è stata varata una norma, evidentemente c’è un problema – argomenta Marialuisa Martinelli, preside dell’istituto “Gae Aulenti” -. Al momento, nelle classi quinte, escludo non ammissioni per studenti insufficienti in condotta. Penso però che qualcuno che dovrà produrre una relazione, invece, ci sarà. La questione comportamentale si fa sentire soprattutto nelle classi prime e seconde. Spero che questa sensibilizzazione del ministero arrivi soprattutto alle famiglie. Senza la cui collaborazione sul piano educativo è difficile ottenere risultati con i ragazzi in classe».
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