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L’età media dei biellesi continua a salire: nel 2025 è 50,3 anni

I nuovi dati Istat: il primato è la conseguenza della costante diminuzione delle nascite

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l'età media dei biellesi

L’età media dei biellesi continua a salire: nel 2025 è 50,3 anni. In Piemonte, secondo il report Istat diffuso lunedì, al 1° gennaio 2025 la popolazione residente è di 4.255.700 di cui 448.900 stranieri. L’età media degli abitanti è di 48,1 anni, sopra la media italiana, che è di 46,8 e anche oltre quella del Nord-Ovest, che è di 47,2. L’11,2% sono bimbi e ragazzi tra zero e 14 anni, il 61,9% di persone tra i 15 e i 64 anni e il 26,9% con 65 anni e oltre. Questi i dati regionali.

L’età media dei biellesi continua a salire

Poi c’è Biella che, come avviene da sempre, mantiene il primato della popolazione più anziana. L’età media la più bassa in Piemonte è di 46,8 anni in provincia di Cuneo, il Biellese rimane il territorio più anziano con l’età media che ha superato quota 50, attestandosi nel 2025 a 50,3 anni. Nella classifica nazionale siamo dietro alle quattro province liguri: Savona continua a distinguersi come la più “vecchia” d’Italia, con un’età media di 53,2 anni, seguita da Genova (52,3), Imperia (52) e La Spezia (51,6).

L’età media nella nostra provincia è aumentata costantemente. Passando da 45,3 anni nel 2002 a 50,1 anni nel 2024 fino a 50,3 anni di inizio 2025, diventando così il territorio più anziano della regione.

In Piemonte, l’età media è passata da 44,3 anni nel 2002 a 47,9 anni nel 2024, a 48,1, nel 2025. L’aumento regionale è in linea con la tendenza nazionale, sebbene l’età media in Piemonte sia sempre stata leggermente superiore alla media nazionale.

Fecondità tra le più basse a livello nazionale

Il record di anzianità è naturale conseguenza del numero sempre più in calo di nascite. Ovviamente anche in questo caso il Biellese detiene il record regionale ed è anche tra le ultime a livello nazionale.

Tra le province infatti quella in cui si registra il più alto numero medio di figli per donna è la Provincia Autonoma di Bolzano (1,51 contro 1,57 del 2023). Seguono le province calabresi di Crotone (1,36) e Reggio Calabria (1,34) e quelle siciliane di Ragusa, Agrigento (entrambe 1,34) e Catania (1,33). Le province sarde sono quelle in cui si osserva la fecondità più bassa, per tutte inferiore all’unità, da Cagliari, che registra un valore pari a 0,84 fino a Nuoro, con un tasso dello 0,98. A queste seguono le province di Viterbo (1,00) e Prato (1,01), nel Centro, e due province rispettivamente del Mezzogiorno e del Nord: Isernia e Biella, entrambe con una fecondità pari a 1,04.

In relazione al tasso di fertilità, a livello nazionale, è aumentato da 1,27 nel 2002 a un picco di 1,44 nel 2008 e 2009, per poi diminuire gradualmente fino a 1,20 nel 2023. Questo andamento riflette inizialmente una fase di lieve ripresa della natalità. Seguita da una nuova diminuzione che può essere attribuita a vari fattori socio-economici. Come l’incertezza economica, i cambiamenti nei modelli familiari e il mancato e/o scarso accesso alle misure di supporto per le famiglie.

In Piemonte, il numero medio di figli per donna ha seguito una tendenza simile a quella nazionale. Aumentando da 1,20 nel 2002 a 1,42 nel 2009, prima di scendere progressivamente a 1,17 nel 2023. In Provincia di Biella il dato è passato da 1,14 nel 2002, con fluttuazioni e un picco di 1,32 nel 2014, scendendo infine a 1,04 del 2024.

La popolazione

Nel Biellese la popolazione è scesa da 175.341 nel 2019 a 168.707 nel 2024. La distribuzione di genere segue una tendenza simile all’Italia e al Piemonte, con una maggiore presenza femminile. Nel 2019, gli uomini costituivano il 48,07% della popolazione e sono passati, nel 2024, al 48,38% mentre le donne il 51,93% e sono scese al 51,62%.

Nel Biellese il numero di stranieri residenti è diminuito tra il 2019 e il 2021, per poi aumentare costantemente fino al 2024, passando da 9.871 nel 2019 a 10.847 nel 2024. L’incidenza percentuale sul totale della popolazione provinciale è aumentata dal 5,63% al 6%. Mentre la percentuale sul totale della popolazione straniera residente in Italia è rimasta costante intorno allo 0,19-0,20%. L’incremento evidenzia una crescita della popolazione straniera nella provincia, che potrebbe essere dovuta a una maggiore attrattività del territorio o a dinamiche migratorie
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