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L’Epifania tutte le feste porta via, ma non la malinconia dicembrina

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L’Epifania tutte le feste si porta via. Ma non il ricordo di un mese (dicembre!!!) tragico e disgraziato. Tragico e disgraziato per chi scrive, toccato nei sentimenti (nel corso degli anni) per lutti e altro da dimenticare. Tragico e disgraziato anche per gli sportivi biellesi, toccati a loro volta dalla sconvolgente dipartita di Lorenzo Mazzia, nove anni orsono. Una ferita sempre aperta! Di Lorenzo si è detto e scritto l’ABC del vero sportivo: Amico! Bandiera! Capitano! Ma anche Uomo esemplare! Professionista come pochi! Altri aggettivi e non basterebbero per immortalare l’esempio dato alla sua Biellese! Al suo Stadio! Ai suoi Tifosi! A Tutti!

Già… dicembre! Un mese maledetto! Dal 2019 lo ricorderemo in questi termini anche per la scomparsa di Giorgio Masserano, calciofilo che ha legato il proprio impegno alla rinascita del calcio cittadino a metà Anni Novanta, era (intesa come periodo storico) Biellese FCV tanto per intenderci! La Squadra di Lorenzo tanto per intenderci ancor di più. La presenza di Giorgio era imprescindibile: amichevoli, Coppa Italia, campionato, casa e trasferta. Anche a lui, nel gruppo bianconero dell’epoca, gli si addicevano alcuni aggettivi: Amico! Fratello! Papà! Ma anche Guascone! Con un carico di simpatia innata. Senza di lui i ritiri sarebbero stati piatti. Si giocava in D, con lunghe trasferte in Toscana. C’erano da ammortizzare distanze e tempistica. Insomma far trascorrere le ore di viaggio o negli alberghi non era una passeggiata. Con i telefonini era un’impresa trovare la connessione giusta per chiamare, senza tralasciare un concetto di non poco conto: le tariffe dei vari gestori telefonici non erano a buon patto! Pertanto il passatempo principe era il giuoco delle carte. Scopone, scopa all’asso e scala 40 andavano per la maggiore tra i seggiolini del bus e negli ambienti comuni degli hotel. La posta in palio, anche quella virtuale!, era la scintilla che faceva divampare il rogo: per un vero giocatore (di carte!) perdere è sempre un’onta! Adesso si telefona quasi “aggratis”, i canali social la fanno da padrone e… che ne sanno i giovani d’oggi di queste pratiche ataviche? Ai posteri!

E allora proviamo a tramandare… Il ricordo va ad una epica “rivincita della rivincita” a carte… quella partita la giocammo in notturna nella sala colazione di un hotel di Tavernelle Val di Pesa, zona Pacciani (vicino a Scandicci) tanto per intenderci, dove eravamo in ritiro prima di un match con la Colligiana. Io e Giorgio (Mas-ran!) contro Sandro Turotti e Paolino Sollier. Stravincemmo l’ennesima finalissima della finalissima della rivincita, saranno state le due di notte: il direttore e il mister si scambiavano “accuse” a vicenda (robe da “se sei titubante gioca cinque o gioca fante!”), mentre io e Mas-ran brindavamo cantando “We are the Champions”. Le urla di Turotti e Sollier rimbombarono non solo nel piano terra zona hall, bar e ambienti comuni, ma svegliarono parecchia gente ai piani collocati sopra il “campo” luogo della battaglia a carte. Giunse trafelato il portiere di notte, ci implorò di abbassare i toni, e per farlo ci mise a disposizione un’intera batteria di bevande: whisky, grappe, amari… “Grazie signori della comprensione, offro io!”. Poi il sonno ristoratore, per quanto possano essere ristoratrici un paio di ore! Io e Mas-ran, su quella vittoria magistrale, ci campammo fino al termine della stagione. Sono convinto che ds e mister se la ricordano ancora oggi quella sventola. Ti voglio ricordare così Giorgio! P.S.: adesso che sei in Cielo corri dal Capitano e, insieme, andate a trovare l’Adriano… magari vi preparerà la sua famosa “frità rugnosa”!

Up&Down delle ultime settimane.
In vetrina: lo stadio Pozzo culla un altro evento top! Questa volta la sfida di Coppa Italia Primavera tra Torino e Milan.
Dietro alla lavagna: la vetrina del Pozzo amplifica il ko interno della Biellese femminile. La capolista Como cala il poker: 1-4!

Corrado Neggia

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