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La tappa del Giro d’Italia a Biella costa 148mila euro

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Cos’hanno in comune un supermercato e una corsa ciclistica? A Biella la risposta è tante cose perchè la somma necessaria per ospitare la tappa di Oropa del Giro d’Italia 2017 sarà pagata con gli oneri di urbanizzazione che i privati hanno versato per la realizzazione del supermercato di via Ivrea, 7.

Cos’hanno in comune un supermercato e una corsa ciclistica? A Biella la risposta è tante cose perchè la somma necessaria per ospitare la tappa di Oropa del Giro d’Italia 2017 sarà pagata con gli oneri di urbanizzazione che i privati hanno versato per la realizzazione del supermercato di via Ivrea, 7. Così i 148mila euro che il comune dovrà versare alla Gazzetta dello Sport- da sempre organizzatrice del Giro – verranno prelevati dai circa 300mila che i privati hanno sborsato  per ottenere i relativi permessi di costruzione. Questo è quanto contenuto della variazione di bilancio che il consiglio comunale di Biella sarà chiamato ad approvare nel prossimo consiglio comunale convocato per il 26 novembre.
Certamente 148mila euro non sono una cifra di poco conto ma è da tenere presente che il guadagno del sistema Biella sarà notevolmente superiore anche perchè nella prossima edizione all’arrivo ad Oropa farà seguito la partenza da Valdengo, quindi l’intera carovana sarà costretta a trascorrere la notte nel nostro territorio. E quando si parla di carovana del Giro significa molte centinaia di persone tra corridori, componenti le squadre, giornalisti e fotografi, e appartenenti a servizi vari. Un numero talmente elevato che probabilmente qualcuno sarà costretto a dormire fuori provincia.
Poi c’è un altro fattore che contribuirà a far si la tappa sarà seguitissima dal folto pubblico degli appassionati. Quella di Oropa è legata indissolubilmente a Marco Pantani.
Siamo nel 1999, si corre la Racconigi-Santuario di Oropa, tappa numero 15 di un Giro d’Italia che sembra avere già il suo padrone. Marco Pantani pedala in Maglia Rosa, con la consapevolezza della sua straripante superiorità. La tappa scorre liscia fino a quando i corridori non arrivano lungo la strada che porta al Santuario. Come tutti gli appassionati ricordano, il colpo di scena della corsa fu rappresentata dal salto della catena in cui incappò Pantani che consentì ai principali avversari di quel giro di allontanarsi.
Come riportano le cronache dell’epoca: “E’ praticamente ultimo, con tutto il gruppo davanti e con 8 chilometri ancora da percorrere. In testa, i rivali per la classifica non si lasciano pregare, e scattano a turno per sfruttare questa concessione che la sorte ha voluto riservargli. Ma ancora non sanno che quegli ottomila metri stanno per entrare di diritto nella Storia del ciclismo. Pantani, a poco a poco, recupera lucidità e gamba. Inizia a crescere, si accende, e con rabbia comincia a macinare pedalate vigorose. La progressione diventa disumana, l’asfalto sembra quasi sbriciolarsi sotto le sue ruote. E’ così che il Pirata si avventa su chiunque gli si pari davanti. Li supera tutti, uno per uno. anche Laurent Jalabert, che ai tre chilometri dall’arrivo è l’ultimo ad arrendersi alla folle rimonta del campione romagnolo».
Momenti che nessun tifoso ha mai dimenticato, soprattutto per quello che accade dopo, ovvero la squalifica per un presunto doping che sa molto di presunto e poco o niente di doping.
Il 20 maggio 2017 all’arrivo del santuario di  Oropa, nella tappa di Marco Pantani, ci saranno tutti. 

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