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La storia di Ermenegildo Zegna raccontata a misura di bambino

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BIELLA – Il kamishibai arriva dal Giappone: lo usavano i monaci buddhisti fin dal 1300 per narrare, con le illustrazioni che scorrevano in un teatrino di carta e con le parole, piccole storie dal contenuto morale. La sua caratteristica? È semplice, alla portata di tutti, e riesce ad affascinare e catturare l’attenzione. Ecco perché questa forma così antica di narrazione è stata scelta per un progetto innovativo come i laboratori del “Come è fatto”, parte dell’offerta per bambini e ragazzi del progetto Community School, il patto territoriale che ha unito 47 partner del territorio biellese ed è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’emergenza coronavirus ha sparigliato le carte in tavola: le lezioni aperte nelle scuole, con imprenditori e artigiani a narrare la loro esperienza, e le visite alle aziende per vedere da vicino il mondo del lavoro, sono rinviate a tempi migliori. Ma raccontare il lavoro di una fabbrica e la storia personale delle persone che la compongono si può: Ruggero Poi, della Cooperativa Tantintenti, e Anna Zegna, anima dell’Oasi e della Fondazione che portano il suo nome, hanno scelto un protagonista indiscusso della storia imprenditoriale italiana come Ermenegildo Zegna.

«Della sua biografia» racconta Ruggero Poi «abbiamo scelto non solo le caratteristiche di capitano d’industria, ma quelle di persona innamorata dell’ambiente e della natura e pronto a spendersi per il suo territorio e la gente che lo abita, tratti di un carattere quasi olivettiano». Per Anna Zegna, si è trattato anche di ripescare nella memoria di famiglia, per descrivere un uomo che per lei era anche il nonno: «Il ricordo di lui è legato a me bambina. Era un uomo taciturno, ma profondamente affettuoso. Solo più tardi ho compreso la sua lungimiranza e la sua tenacia. Dedicò tutta la vita al suo lanificio che creò nel 1910, dove controllava personalmente tutti i passaggi della produzione dei tessuti Zegna, divenuti poi famosi nel mondo per la qualità eccellente. Con la stessa passione si dedicò alla “sua” montagna, che trasformò sin dai primi interventi di bonifica e che, nel corso del tempo e con l’impegno delle successive generazioni ha portato alla realizzazione dell’Oasi Zegna. Il nonno ci ha insegnato che chi cammina in montagna conosce le sfide, eppure avanza, con lo sguardo oltre l’orizzonte».

Per diventare un kamishibai, la storia si è arricchita delle illustrazioni di Elisa Zambelli, che l’ha narrata dal punto di vista dell’Uccellina, una delle abitanti delle terre alte dell’Oasi Zegna che ha trovato pacifica convivenza con i residenti e i visitatori che si godono panorami e paesaggi immersi nella natura. Sarà presentata nel laboratorio abbinato alla mostra “From sheep to shop”, dedicata proprio alla storia dell’azienda e della famiglia, che Casa Zegna ospita a Trivero Valdilana. «Ma il pregio del formato» spiega Ruggero Poi «è di essere facilmente fruibile anche in piena sicurezza, in tempi di disposizioni anti-contagio. La narrazione può essere fatta all’aperto, rispettando le distanze. E può essere facilmente portata ovunque». Per questo il format può diventare una chiave per proseguire in un modo differente i laboratori di “Come è fatto”: «Ma può offrire un’opportunità anche per le aziende» sottolinea Ruggero Poi, «che possono trovare una strada diversa dal solito per raccontarsi a un pubblico più ampio. Noi siamo pronti».

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