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La disfida degli abitanti di via Jona

Sale & pepe, la rubrica di Luigi Apicella

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Care amiche e cari amici, fa sorridere solo l’idea che Biella e Gaglianico “siano in guerra” per una via, via Jona, strada vicinale di cui non si capisce a chi debba appartenere dei due Comuni. E nell’attesa fioccano le petizioni dei residenti che, resisi conto che il Comune di Biella sul fronte lavori di sistemazione della strada (sarebbero da ripartirsi in equa misura tra “frontisti” e amministrazione) non ci sente troppo, chiedono di “traslocare” a Gaglianico sperando di usufruire di servizi migliori.

Va bene che l’Italia, la sua tradizione è fatta di “campanilismi” ma qui siamo davvero al paradosso. Si tratta davvero di una questione “tra cucina e tinello” che davvero si commenta da sola. Non banalizzo il problema della manutenzione delle strade vicinali – che esiste – e quello di chi – tra “frontisti” e Comune di competenza – dovrebbe fare la propria parte: ricordo che il sottoscritto, per tanti anni, ne ha fatto oggetto del proprio impegno di consigliere comunale.

Però è anche vero che ogni giorno su stampa e tv locali non facciamo altro che parlare di grandi progetti, trasformazione urbana della città, PNRR, con lo sguardo rivolto al futuro di Biella intriso di andremo, faremo, vedremo. Insomma grandi futuri immaginari davanti a noi (a parole…) E poi? E poi ci ritroviamo con temi come questi che ti fanno un po’ cadere le braccia nell’epoca della globalizzazione, del tutto interconnesso, della nuova frontiera della realtà virtuale. Perché vedete se siamo ancora fermi al referendum tra Biela&Gaianin, perché non fare allora anche una bella richiesta formale di referendum di adesione che ne so alla Svizzera per esempio, tutta ordine e disciplina, in cui sicuramente le strade non hanno buche, le piste per le bici sono realmente ciclabili, chi amministra una città lo fa con competenza e a ragion veduta sul territorio.

E invece qui da noi, tutte le strade, seppur lastricate di buche, portano sempre e comunque alla centralissima Roma a cui si chiede, da più parti e con sempre maggiore frequenza, di rispettare le promesse fatte e non mantenute. Ed è così, ad esempio, per le carenza di fondi del Liceo Sella, con la Provincia che ha anticipato i soldi per la bonifica dello stabile e ora rischia di rimanere “scoperta” su altri cantieri o per il progetto ex Atap ancora fermo al palo.

Insomma il solito grande caos all’italiana di chi fa cosa, come nel caso che citavo di via Jona in cui le due amministrazioni interessate sembrano giocare a nascondino con Biella, sorniona, che aspetta di vedere la partenza del progetto “Vette”, un progetto di grandissimo respiro e ampiezza per per la risistemazione complessiva di quella zona, che parte dagli Orsi e arriva in via Cottolengo. Insomma lo avrete capito, non se ne esce mai, bisogna sempre tenere gli occhi aperti su tutto, stare in campana. Tranne che a Biella, o a Gaglianico dove meglio sarebbe dire “stai in… campanile”…

Luigi Apicella

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