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Il sindaco Claudio Corradino tutto quel fango non lo merita

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Hanno preso del fango, lo hanno messo davanti a un potente ventilatore e glielo hanno sparato addosso. Il sindaco di Biella Claudio Corradino accusato di uso improprio dell’auto di servizio, favori a un’amica, viaggi serali al Tracciolino. Il lavoro della magistratura non è certo in discussione; l’iter giudiziario farà il suo corso e vedremo come andrà a finire. I conti però non tornano.

Certo, il buon Claudio di gaffe ne ha fatte. Qualcuna anche piuttosto clamorosa. Rispetto al suo predecessore però è un gigante. Lo batte 10 a 0 in simpatia, empatia, presenza, impegno, capacità di ascolto e umiltà. Non ha creato cerchi magici. Non è legato a lobby. Non ha dietro a sé schiere di cattocomunisti e radical chic di paese.

Corradino è anche escluso dai salotti buoni. Quelli dove si decide come gestire i milioni che arrivano da Roma, a chi affidare le poltrone nelle fondazioni, le consulenze più ricche e gli incarichi meglio retribuiti. I salotti dove sguazzano, fra gli altri, periti, curatori fallimentari e liquidatori.
Temi delicati questi, temi su cui ci sarebbe tanto da raccontare. Ma i politici tacciono. Per non perdere favori e privilegi. Meglio occuparsi dei mocassini del sindaco o delle sue amiche.

Biella è più mafiosa di Palermo, era solito confidare un ormai antico procuratore della Repubblica. In effetti, da decenni, destra, sinistra, centro, cattolici, comunisti, sindacalisti, imprenditori, massoni, giornalisti, artisti, impresari funebri vivono tutti insieme appassionatamente con l’unico scopo di preservare i propri privilegi. A scapito, ovviamente, di chi non ha nulla da difendere.

Qualunque siano le colpe di Corradino (ammesso che ne abbia), il fango gettato nei suoi confronti è nulla rispetto al letame in cui sguazzano certi protagonisti della vita locale.
Invitiamo il sindaco a tenere duro e andare avanti. Possibilmente senza cappottarsi ancora…

Massimo De Nuzzo

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