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Il momento è propizio

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In Spagna sono i 12 acini d’uva da mangiare al suono delle campane di mezzanotte del 31 dicembre, in Italia le lenticchie che si gustano indossando un capo di colore rosso, in Francia il bacio sotto il vischio, in Giappone i rintocchi delle campane per simboleggiare gli avvenimenti da dimenticare dell’anno appena concluso e i desideri per il nuovo.
I riti che accompagnano la fine dell’anno sono presenti in ogni cultura e portano con sé il desiderio di rinnovamento che ogni volta ci aspettiamo dal 1° gennaio.
Esaurita l’ebbrezza della scaramanzia per un nuovo inizio più fortunato, con la ragione focalizziamo l’attenzione sugli argomenti che la politica dovrà affrontare nel 2020.
I grandi temi saranno la protezione dell’ecosistema, la parità di genere per liberare le donne dal giogo sessista di un mondo ancora maschilista, il commercio internazionale e la tutela delle esportazioni da parte delle nostre aziende.
A livello locale per il 2020 dovremmo pretendere azioni concrete dai nostri politici in parlamento e in regione, vista la loro folta rappresentanza numerica, unica nella storia del biellese, per l’autostrada, le ferrovie, le scuole, la sanità e il sostegno al lavoro.
Alla giunta cittadina, invece, dovremmo chiedere di riappropriarsi del ruolo che sono tenuti a svolgere, ovvero quello di tracciare una rotta a lungo termine sul destino della città e non demandare questo disegno a terzi.
Oltre ad una visione lungimirante, è necessario anche abbassare lo sguardo sulle buche, sul manto stradale sconnesso, sugli incroci inghiottiti dal buio per risolvere la vera emergenza sicurezza di Biella: quella stradale.
Dobbiamo ricordare loro che le risorse vanno prioritariamente destinate alla valorizzazione dell’esistente: dalle piccole e grandi manutenzioni fino ai progetti culturali, che non si rilanciano con una nuova pavimentazione in via Italia, ma con i contenuti, ripartendo magari dal dimenticato Museo del Territorio o prendendo consapevolezza della ricca attività culturale praticata da tanti artisti e associazioni locali, ignorati dagli assessorati.
Si crea bellezza, risolvendo prima le tante brutture che ci circondano e non basta sollevare la polvere del grande cantiere che si prospetta in via Italia per annebbiare la visione d’insieme che dobbiamo pretendere dalla politica.

 

Vittorio Barazzotto

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