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Il comune invita a differenziare anche le briciole del pane

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L’invito del comune di Biella è quello di differenziare anche le briciole di pane lasciate sulla tovaglia al termine di pranzi e cene. Ovvero di non gettarle nel prato scuotendo il telo oppure tra l’indifferenziata, ma utilizzare invece l’apposito contenitore dell’umido in dotazione a ogni singola famiglia. Lo stesso discorso vale anche per la polvere raccolta in casa. Stupidaggini frutto del caldo torrido di queste ultime settimane? Assolutamente no, la spiegazione è lucidissima e viene enunciata dall’assessore all’ambiente del comune Diego Presa.
«Se le 23mila utenze di Biella, corrispondenti ad altrettante famiglie – afferma il numero due della giunta Cavicchioli – producessero 20 grammi al giorno di briciole o scarto da spazzamento, polvere compresa, e le mettessero nel contenitore verde dell’organico e non in quello marrone dell’indifferenziata, avremmo una maggiore produzione differenziata pari a 167 tonnellate annue. Diventerebbero ancora di più se pensassimo alle mense, ai ristoranti e alle comunità di rilevante dimensione».
L’invito è formulato in occasione della presentazione dei dati relativi alla raccolta differenziata nel primo semestre del 2017, che ha visto il superamento della quota “psicologica” del 70 per cento: la percentuale di rifiuti riciclati ha infatti raggiunto quota 71,67 per cento. È una crescita dell’1,77 per cento rispetto al 69,9% con cui si era chiuso l’anno scorso. La buona notizia supplementare è che la tendenza alla crescita è più marcata negli ultimi mesi: maggio e giugno si sono chiusi oltre il 72 per cento».
Dunque la raccolta differenziata a Biella sembra ormai viaggiare con il vento in poppa. Così non si può dire dell’Alessandrino, costretto per lo smaltimento dei rifiuti a far ricorso all’impianto di Cavaglià. Al problema sorto dall’interruzione dell’attività di Aral, azienda adibita al trattamento della spazzatura in quell’area, è finalmente giunta nei giorni scorsi la soluzione: sarà appunto l’impianto Asrab di Cavaglià a trasformare i rifiuti alessandrini in ecoballe, destinate poi ad essere inceneriti in Lombardia da A2A. Termina così nel migliore dei modi quella che si stava trasformando sempre di più in un’emergenza per la provincia del basso Piemonte, apportando peraltro un vantaggio economico non indifferente alle casse dei biellesi.

L’invito del comune di Biella è quello di differenziare anche le briciole di pane lasciate sulla tovaglia al termine di pranzi e cene. Ovvero di non gettarle nel prato scuotendo il telo oppure tra l’indifferenziata, ma utilizzare invece l’apposito contenitore dell’umido in dotazione a ogni singola famiglia. Lo stesso discorso vale anche per la polvere raccolta in casa. Stupidaggini frutto del caldo torrido di queste ultime settimane? Assolutamente no, la spiegazione è lucidissima e viene enunciata dall’assessore all’ambiente del comune Diego Presa.
«Se le 23mila utenze di Biella, corrispondenti ad altrettante famiglie – afferma il numero due della giunta Cavicchioli – producessero 20 grammi al giorno di briciole o scarto da spazzamento, polvere compresa, e le mettessero nel contenitore verde dell’organico e non in quello marrone dell’indifferenziata, avremmo una maggiore produzione differenziata pari a 167 tonnellate annue. Diventerebbero ancora di più se pensassimo alle mense, ai ristoranti e alle comunità di rilevante dimensione».
L’invito è formulato in occasione della presentazione dei dati relativi alla raccolta differenziata nel primo semestre del 2017, che ha visto il superamento della quota “psicologica” del 70 per cento: la percentuale di rifiuti riciclati ha infatti raggiunto quota 71,67 per cento. È una crescita dell’1,77 per cento rispetto al 69,9% con cui si era chiuso l’anno scorso. La buona notizia supplementare è che la tendenza alla crescita è più marcata negli ultimi mesi: maggio e giugno si sono chiusi oltre il 72 per cento».
Dunque la raccolta differenziata a Biella sembra ormai viaggiare con il vento in poppa. Così non si può dire dell’Alessandrino, costretto per lo smaltimento dei rifiuti a far ricorso all’impianto di Cavaglià. Al problema sorto dall’interruzione dell’attività di Aral, azienda adibita al trattamento della spazzatura in quell’area, è finalmente giunta nei giorni scorsi la soluzione: sarà appunto l’impianto Asrab di Cavaglià a trasformare i rifiuti alessandrini in ecoballe, destinate poi ad essere inceneriti in Lombardia da A2A. Termina così nel migliore dei modi quella che si stava trasformando sempre di più in un’emergenza per la provincia del basso Piemonte, apportando peraltro un vantaggio economico non indifferente alle casse dei biellesi.

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