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Il barbiere di Pavignano compie 50 anni

Il negozio è stato inaugurato da Oronzo Indirli il 4 luglio 1975, ora è condotto dal figlio Sergio

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il barbiere di pavignano

Il barbiere di Pavignano compie 50 anni. «Una volta c’erano i barbieri per gli uomini e i parrucchieri per le donne. Oggi sono tutti hair style. Noi siamo rimasti quelli di sempre come testimonia la scritta sul negozio: Barbiere – Barba e Capelli».

Così a Pavignano la famiglia Indirli festeggia i 50 anni di ininterrotta attività iniziata nel lontano 4 luglio 1975. Il negozio si trova nell’ex Villaggio Gescal di fronte alle scuole elementari. E’ una delle poche attività rimaste nel quartiere, una delle pochissime che non ha mai avuto cambi di gestione. Iniziata dal padre Oronzo, oggi 85 anni, prosegue grazie al figlio Sergio, classe 1965 (nella foto sono insieme).

Il barbiere di Pavignano compie 50 anni

«Il segreto per questa attività è la passione. Se non la possiedi – afferma Sergio – non fai molta strada. A differenza di altri colleghi che hanno deciso di cambiare professione la mia è rimasta intatta e quindi continuo con lo stesso spirito del primo giorno».

Nato a Squinzano in provincia di Lecce nel 1940, Oronzo Indirli è entrato nella bottega del barbiere nel suo paese d’origine all’età di soli 10 anni. Dove ha iniziato ad apprendere i rudimenti della professione. A 17 anni la prima significativa tappa professionale con una stagione in Trentino. Poi la grande decisione di trasferirsi al Nord in cerca di migliori condizioni di vita. Nel 1961, anno del matrimonio con la signora Elvira, veniva assunto da Oleari, il cui negozio si trova all’inizio di via Italia.

L’esperienza maturata nel corso di tanti anni lo induceva al successivo grande passo, quello di mettersi in proprio. La scelta ricadeva sul villaggio Gescal di Pavignano, un quartiere popolare di nuovo insediamento. Il negozio apriva i battenti il 4 luglio 1975 e da allora come abbiamo detto è passato mezzo secolo.

«Quanti tagli abbiamo fatto in tutti questi anni? Fino ad oggi non mi ero posto il problema – afferma Sergio – ma visto che me l’ha chiesto abbiamo abbozzato una stima. Considerando l’attività giornaliera e i giorni di apertura secondo i miei calcoli dovrebbero essere almeno 130mila».

In un quartiere il barbiere diventa anche una sorta di confidente, una persona al quale raccontare di tutto e di più, non c’è solo il prete. E’ così?

«Una delle prime cose che mi ha detto mio padre ha riguardato l’assoluta riserbo. “Sentirai tantissime cose che ti entreranno in un orecchio e ti usciranno immediatamente dall’altro”. E così ho fatto e continuo a fare».

Tra i tanti aneddoti della lunga attività c’è anche quello di un noto professionista biellese, Gaetano Salvemini, che per circa 30 anni, 365 giorni all’anno, festivi, Pasqua, Natale, Capodanno compresi, con qualsiasi condizione atmosferica, come il più preciso orologio svizzero alle sette del mattino si presentava in negozio per farsi fare la barba: «Ovviamente – interviene il padre Oronzo. Che ha passato le consegne al figlio nel lontano 1999 pur rimanendo in negozio per tanti altri anni – questa assidua frequentazione è andata oltre al rapporto. Instauratosi con un normale cliente trasformandosi in una cordiale amicizia».

Dopo mezzo secolo di attività ci sarà una nuova generazione di barbieri Indirli?

«Come è giusto che sia i miei figli e quelli di mio fratello Pasquale che ha sempre lavorato nel settore tessile – conclude Sergio – hanno intrapreso altre strade. Quindi non ci sarà una terza generazione. Ma al momento non ho alcuna intenzione di smettere e se il destino mi sarà favorevole voglio continuare la professione di barbiere ancora per tanto tempo».
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