Attualità
«Giù le mani dei privati dall’acqua di tutti»
Dura presa di posizione del sindaco, che va all’attacco e richiama il referendum
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«Giù le mani dei privati dall’acqua di tutti». È molto più di un semplice invito all’unità di intenti.
Il comunicato del sindaco di Biella Marzio Olivero suona come una durissima presa di posizione. Distribuisce critiche e bacchettate in difesa di un principio che sta alla base di una scelta: l’acqua è un bene pubblico che deve restare pubblico.
«Giù le mani dei privati dall’acqua di tutti»
Esordisce Olivero: «A pochi giorni dal provvedimento sulla gestione del sistema idrico nel nostro ambito territoriale, si registrano prese di posizione. E il levarsi di voci ambigue e inopportune sulla bontà delle possibili alternative esistenti».
Il riferimento, neppure troppo velato, è in pri is nei confronti del “famigerato” deputato Emanuele Pozzolo, sospeso da FdI dopo la nota vicenda dello sparo. Il parlamentare non si lascia sfuggire occasione per sostenere la linea della gestione mista “pubblico-privato”. Nella quale però, come dimostrano fin troppi precedenti, il pubblico finisce per stare a guardare. E gli altri richiami? Evidentemente al Pd vercellese e valsesiano.
Olivero ricorda a tutti anche l’esito del referendum che espresse un secco no alle privatizzazioni. Spiegando l’aggettivo “ambigue” il sindaco aggiunge che gli interventi di queste ore «paiono avere il solo obiettivo di minare la soluzione principe. Quella per la quale si sono già prima espressi gli italiani nel 2011 e ora, più di recente, anche i nostri Comuni. Inopportune perché a ridosso della decisione, che il Commissario dovrebbe assumere in serena autonomia, paiono sconvenienti interferenze».
Termini ideologici
«Ma l’aspetto che più mi sorprende e disturba è il tentativo di far passare il tema come un argomento da non approcciarsi in termini ideologici. E in quali termini dovremmo affrontarlo? Economici? Commerciali? Finanziari? Aziendali? Il tema “acqua pubblica-acqua privata” è un tema ideologico, di ideali, di visione, di prospettiva e di responsabilità verso i cittadini e nessun altro! È un tema politico e non tecnico».
Il tono del comunicato lascia trasparire la delicatezza del momento. Il Biellese, si legge tra le righe, rischia di perdere il controllo di una gestione strategica. Se si riafferma il valore del voto popolare che non può a ogni occasione essere aggirato con alchimie politiche. Tra l’altro difficilmente comprensibili agli elettori se non palesemente strumentali. E le prese di posizione così criticate, evidentemente suonano a Olivero come tentativi di condizionare la scelta dall’esterno.
«Restiamo dunque fedeli al nostro ruolo politico – prosegue il primo cittadino – e assumiamoci le responsabilità che ne conseguono. Occorre una ferma e compatta espressione del territorio affinché sia inequivocabile la volontà di mantenere pubblica la gestione dell’acqua».
L’appello
Il finale è accorato: «Biella si fa carico di questo proposito e lancia un appello alla cui sottoscrizione sono chiamati tutti. I sindaci biellesi, i segretari di partito, le sigle sindacali e le associazioni di categoria».
Un appello che fa comprendere senza ombra di dubbio soprattutto un dato. In queste ore si sta giocando, apparentemente sotto tono, una partita decisiva per lo sviluppo sociale e futuro. E Olivero rompe il silenzio quasi con una scommessa: « Su questo tema il Biellese è unito».
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