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Ezio Greggio: “Non ho scordato nulla della mia città”

Intervista al celebre volto televisivo biellese

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Ezio Greggio

COSSATO – È lui o non è lui? Cerrrto che è lui, a cadere nelle nostre grinfie. Ezio Greggio, nato a Cossato nel 1954, è il volto notissimo della città, ma quali sono i ricordi della sua terra natia?

Ezio Greggio si racconta, tra aneddoti e ricordi della sua vita biellese

Lo spirito d’animazione è certamente scolpito nel tuo Dna. Ricordi i primi passi nel mondo dello spettacolo in città?
«Ho cominciato da ragazzo, già alle medie inferiori preparavo degli spettacoli all’oratorio dopo la messa alla parrocchia di Santa Maria Assunta. Ho organizzato e condotto “Cossato in piazza”. Era l’estate del 1973 e riuscii a far venire maghi, ex giocatori della nazionale di calcio e gruppi musicali. La gente se lo ricorda ancora. C’è poi stato a Biella il “Palio dei rioni” e a seguire è iniziata la straordinaria avventura a Tele Biella. Lì mi sono fatto le ossa, ho accumulato un bel po’ di esperienza».

Ti saranno accadute circostanze curiose.
«Ho tantissimi aneddoti, molti li ho riportati nei miei libri o nelle interviste. Gli inizi sono sempre complicati ma anche quando poi si ha successo, rimane sempre tanto impegno. Facevo l’animatore in un centro turistico di “Zegna”, a Marina di Camerota, e contemporaneamente, attraverso viaggi allucinanti che duravano anche dodici ore, proponevo spettacoli in Sicilia. Poi arrivò il successo in tivù. Ero uno dei protagonisti di “Drive In” e lì di nuovo tanti spettacoli. Spesso venivano organizzati non soltanto nei teatri o nelle discoteche, ma in posti incredibili come nei bar o alle feste politiche. In una sera magari c’erano spettacoli per tre diverse fazioni politiche come Dc, Pci e Psi. Una volta mi è capitato pure di ritrovarmi in una stalla, che di notte diventava una discoteca».

I ricordi più cari degli anni trascorsi qui

In città si parla ancora di serate vissute gomito a gomito con te negli anni in cui ci abitavi. Quali sono i tuoi ricordi più cari?
«Non ho dimenticato nulla, dalle scuole elementari alle partite all’oratorio, dai tanti compagni di scuola o quelli del calcio, quando ero negli allievi della “Cossatese”, allenato da Alfredo Aguggia. Fu la prima squadra che arrivò a giocare in serie C e della quale ancora oggi conosco la formazione a memoria. Ricordo la mia casa, la mia famiglia, i parenti, molti dei quali abitano ancora a Cossato, come mio cugino Deny e la sua famiglia. Penso ai primi amori…, ai sogni di diventare un attore, un comico. Ricordo l’allora sindaco Abate, che si chiamava Ezio come me. Mi viene in mente l’alluvione e la paura che mio padre, che stava in un’azienda a lavorare, avesse avuto problemi: rischiò la vita per mettere al sicuro le balle di lana dalla furia dello Strona ma ce la fece e si salvò. Cossato è un pezzo della mia vita ed è sempre nel mio cuore».

Passiamo a fatti attuali. Nel quotidiano ti capita di pensare a Cossato e di sorridere, cosa ti viene in mente?
Oltre a quello che ti ho appena raccontato, penso alla mia ultima visita avvenuta un paio di anni fa. Sono stato ricevuto dal sindaco, l’amico Enrico Moggio, il cui papà era il nostro medico di famiglia. Ezio Greggio nel 2022 è stato invitato dal Comitato studentesco del Liceo del Cossatese alla festa scolastica di fine anno. «La palestra era gremita – dice ancora, prima di concludere -. I ragazzi sono stati meravigliosi. Ricordo di aver raccontato loro un po’ della mia esperienza, della carriera e della mia storia a Cossato. È stato un incontro con i nuovi Cossatesi che mi è rimasto nel cuore. Viva Cossato e viva i Cossatesi».
Anna Arietti
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