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Donne vittime di violenza: Procura e Soroptimist insieme per il loro reinserimento socio-lavorativo

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Donne vittime di violenza: Procura e Soroptimist insieme per il loro reinserimento socio-lavorativo

Un tirocinio in Procura sostenuto economicamente dal Soroptimist. È il frutto della collaborazione tra il palazzo di giustizia e l’associazione femminile biellese, culminata ieri nella firma della “Convenzione per favorire il reinserimento sociolavorativo delle donne vittime di violenza”. Il protocollo prevede, per una di loro, la possibilità di lavorare in Procura per un periodo – ovviamente retribuito e assicurato – di sei mesi.
“Si tratta di un progetto al quale credo molto – ha spiegato ieri mattina il procuratore Teresa Angela Camelio -, nato per due ragioni: per venire incontro alle necessità di questa Procura, endemicamente bisognosa di personale, e per andare incontro alle necessità di reinserimento sociale delle donne vittime di reati legati alla violenza di genere. Nel rapportarmi con la dottoressa Bertolone, ho trovato una porta subito aperta: due scambi di mail, una telefonata, una proposta di convenzione, un incontro e nel giro di quattro mesi abbiamo realizzato qualcosa. Questa è la cosa più importante, perché credo nell’importanza della “rete”. Per questo ringrazio non soltanto la presidente del Soroptimist, ma anche la rappresentante della casa rifugio, Alessandra Musicò”.

A beneficiare della convenzione sarà una donna selezionata dalle associazioni che si occupano di violenza di genere. Percepirà 400 euro al mese e sarà impegnata 4 ore al giorno per cinque giorni.
“Si cercherà di offrire la possibilità di fare qualcosa di un po’ più consono al passato e alle conoscenze e competenze della donna” ha sottolineato il procuratore prima di cedere la parola a Nicoletta Bertolone Jones, presidente Soroptimist, intervenuta per la firma della convenzione, insieme alla segretaria e a una socia dell’associazione (Carla Tallia Galoppo e Lilia Dupuis).
“Come Soroptimist – ha ricordato – abbiamo altre due città, Varese e Cagliari, che stanno realizzando questo tipo di progetto, ci tenevo a farlo anche nella in mia città. Quando il procuratore Camelio me ne ha parlato, mi sono entusiasmata moltissimo. Inizialmente partiremo con un tirocinio di 6 mesi, ma avremo la facoltà di riproporre l’iniziativa nei due anni successivi, se ci saranno abbastanza fondi”.

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