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Dilagano le auto che si capottano… da sole

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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Biellese, alternativa alle metropoli. E’ di questi giorni la statistica secondo la quale il 42 per cento della popolazione italiana vive già oggi in piccoli comuni o borghi.

Continuano a capottarsi con l’auto. Mai così tanti nel Biellese come in questi ultimissimi anni. Non passa settimana senza una o più auto ribaltate in qualche angolo della provincia. E quando non si ribaltano finiscono nei fossi, quasi sempre in modo autonomo, cioè senza il coinvolgimento di altre vetture.

Ed anche gli incidenti cosiddetti “autonomi” stanno raggiungendo quote da record nel Biellese. Fortunatamente le conseguenze non sono quasi mai gravi, qualche graffio, qualche ora al pronto soccorso per accertamenti e finisce tutto lì. Ma è evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione anomala e quando qualcuno azzarda l’ipotesi che forse, in molti casi, ci troviamo al cospetto degli effetti di qualche eccesso, per esempio di velocità, c’è subito chi è pronto a rivestire i panni dell’avvocato difensore tuonando sui social “pensiamo alla salute dell’incidentato invece di fare congetture …”.

Certo, ma poiché allo stato di salute dell’incidentato già ci pensa il 118, credo sia legittimo domandarsi in molti casi come sia possibile che un’auto, da sola, si capotti in mezzo alla strada, o come un’automobilista finisca tutto da sé in un fosso, o come possa schiantarsi senza l’intervento di terzi contro un muro o contro un’altra auto in sosta e quindi ferma a bordo strada.

E poi varrebbe la pena anche di domandarsi come mai il Comune di Candelo abbia recentemente predisposto una serie di piccoli spartitraffico lampeggianti sul rettilineo che dal paese conduce sulla strada Trossi in direzione Sandigliano; o come mai solo pochi giorni or sono alcuni abitanti di Ponderano abbiano chiesto interventi urgenti per costringere gli automobilisti a rallentare in via Mazzini. E che dire del crescente numero di ubriachi che se immaginiamo alla guida di un’auto facilmente possiamo intuire quelle che potrebbero essere le conseguenze (pur volendo pensare si tratti solo di alcol)?

Giusto preoccuparsi dello stato di salute degli incidentati e giusto anche non scordare che talvolta all’origine di un sinistro può esserci un malore. Ma è altrettanto giusto assicurarci che certe persone vengano poste nelle condizioni di non mettere a rischio la vita di passanti o automobilisti ignari. Le norme esistono, vanno applicate senza sconti.

Giorgio Pezzana

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2 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    23 Marzo 2023 at 8:15

    Più che altro dilagano quelli a cui la patente non dovrebbe essere data con così tanta leggerezza. L’esame per la patente è una farsa colossale, un pezzetto di plastica che non prepara assolutamente a condurre un mezzo per le strade. Rendiamoci conto che dopo decenni c’è ancora chi non è in grado di affrontare una rotonda (che sia alla francese o all’italiana, queste ormai rare come un politico onesto).

  2. ALDO

    23 Marzo 2023 at 9:19

    ma vogliamo parlare di tutti quelli che guidano guardando il cellulare e mandando messaggi ma sono tanti e tante, facendo passeggiate con il mio cane sapete quanti ne vedo impegnati in questo mestiere,poi ci chiediam si ribaltano o finiscono nelle cunette per la distrazione,secondo il mio modesto parere i controlli dovrebbero essere molto più intensi anche con auto civetta perché così si mette a rischio la propria vita e quella di altre persone, poi per ultimo usate le frecce per indicare dove siete diretti lo sapete che le vetture ne sono provviste vero?????

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