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Dazi: il commento del presidente Uib, Paolo Barberis Canonico

“Bisogna quindi intervenire con un piano tempestivo, strutturato e incisivo”

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Dazi: il commento del presidente Uib, Paolo Barberis Canonico

Dazi: il commento del presidente Uib, Paolo Barberis Canonico

“La scelta degli USA di imporre dazi in modo pesante e diffuso, ha un impatto dirompente per l’economia mondiale: in questo momento delicato e complesso è necessario non abbandonarsi all’allarmismo ma valutare con grande attenzione, caso per caso, settore per settore, le ripercussioni sulle nostre imprese e le strategie da mettere subito in atto. Contemporaneamente occorre negoziare con il nostro principale partner commerciale in modo unito a livello europeo, con una risposta ben ponderata, compatta e forte”. Così Paolo Barberis Canonico, presidente dell’Unione Industriale Biellese, commenta gli scenari che si aprono con l’annuncio da parte degli Stati Uniti del cosiddetto “reciprocal tariff Policy”.

Esperti al lavoro

“In questi giorni gli esperti dell’Uib si stanno impegnando per informare in modo puntuale, tempestivo e affidabile le aziende – sottolinea Barberis Canonico – perché la situazione è ancora poco chiara e gli scenari sono sempre più complessi”.

Le ricadute

Rispetto alla dimensione locale, il presidente Uib aggiunge: “Le ricadute sull’economia biellese non sono facilmente quantificabili ma, certamente, per un Distretto come il nostro, vocato all’export, le ripercussioni sono da mettere in conto, sia rispetto all’export diretto con gli USA, che rispetto a quello indiretto, visto che produciamo soprattutto semilavorati. Inevitabilmente sarà il consumatore finale a dover pagare gli aumenti sul costo dei beni.

 Bisogna quindi intervenire con un piano tempestivo, strutturato e incisivo che supporti gli investimenti e la competitività delle nostre imprese. E, come ha affermato il presidente Orsini, prima di tutto bisogna liberare l’Europa dalla burocrazia e va abbassato il costo dell’energia, per eliminare il gap che sconta il nostro Paese. Più in generale, serve subito un piano strategico di investimenti e innovazione per le imprese”.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Luigi

    5 Aprile 2025 at 13:22

    Io penso che una leggera ripercussioni ci sarà. Ma gli americani che si possono permettere i prodotti italiani spendere il 20 per cento in più non le porta a nessuna differenza, chi acquista sono persone molto benestanti, è come chi compera una Ferrari in Italia, se deve pagare 50 mila euro di aumento, dice pazienza ma la voglio.

  2. Bruno

    5 Aprile 2025 at 14:18

    i invece penso che avremo una ripercussione forte specialmente in alcuni settori e sarebbe meglio che questo governo smetta di fare finta che niente succede

  3. Giorgio Martello

    5 Aprile 2025 at 18:41

    I dazi sono una forma di ricatto per costringere alla trattativa commerciale. Li avevamo già visti durante il precedente mandato Trump e alla fine tutto si era risolto con nuovi accordi commerciali. Questa volta il discorso è generalizzato ed è stato applicato con una formula idiota che dimostra tutta la profonda ignoranza dello sbruffone dal ciuffo improbabile. Basta che cerchiate in Rete la spiegazione del “calcolo” completamente privo di senso logico che è stato applicato per calcolare i dazi. Follia o demenza allo stato puro. La cosa certa è che allo stato attuale il grosso della ricaduta sarà sulle tasche dei contribuenti americani che a differenza di quello che alcuni credono, non sono così benestanti. Il tasso di disoccupazione e di povertà negli USA è devastante e lo Stato federale è sull’orlo del collasso per via di un debito pubblico che cresce a ritmi vertiginosi. Trump spera di fare cassa in questo modo, ma la realtà è che si avviano a passo di carica verso una devastante recessione. Persino il Presidente della FED ha messo in guardia l’amministrazione Trump che questa è la strada giusta solo per andare incontro ad una crisi economica senza precedenti. Ecco perchè devono assolutamente stipulare dei nuovi accordi commerciali e la farsa dei dazi è solo uno strumenti di coercizione.
    In quanto alle solite baggianate che si leggono sui commenti a proposito di cosa fa o non fa il Governo, voglio ricordare al solito leone da tastiera che siamo nell’Unione Europea e i dazi sono applicati a livello Europeo e che le politiche commerciali sono materia che in questo caso dipende dall’Unione e non sai singoli stati, salvo infrangere costose (in termini di multe) norme comunitarie.

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