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Crocifisso obbligatorio in scuole, stazioni e ospedali

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La battaglia di Roberto Simonetti per la reintroduzione del crocifisso nei locali pubblici assume visibilità nazionale grazie a un ampio servizio pubblicato dal settimanale L’Espresso. Com’è noto nelle settimane scorse l’esponente leghista, ex presidente della Provincia di Biella, ha presentato un progetto di legge per rendere obbligatoria l’affissione del simbolo sacro della cristianità. Non solo nelle aule scolastiche ma anche nelle carceri, negli uffici giudiziari, nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari.

La battaglia di Roberto Simonetti per la reintroduzione del crocifisso nei locali pubblici assume visibilità nazionale grazie a un ampio servizio pubblicato dal settimanale L’Espresso. Com’è noto nelle settimane scorse l’esponente leghista, ex presidente della Provincia di Biella, ha presentato un progetto di legge per rendere obbligatoria l’affissione del simbolo sacro della cristianità. Non solo nelle aule scolastiche ma anche nelle carceri, negli uffici giudiziari, nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, nelle stazioni e nelle autostazioni, nei porti e negli aeroporti, nelle sedi diplomatiche e consolari.

Nell’elenco non sono esclusi nemmeno i seggi elettorali. A carico dei “trasgressori” sono previste anche sanzionI: in caso di rifiuto di esporre il Crocifisso si rischia una multa fino a mille euro. E per chiudere il cerchio, la proposta prevede anche che debba essere esposto « in luogo elevato e ben visibile». così come «per chiunque rimuova in odio ad esso l’emblema della Croce (…) dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende, è punito con l’ammenda da 500 a 1.000 euro».

Ovviamente la proposta si inserisce nel quadro della battaglia leghista contro l’immigrazione “selvaggia e non controllata” a difesa dei simboli della storia nazionale. Ora lo scontro si sposterà in Parlamento in occasione dell’esame della proposta di legge che, difficilmente passerà, ma certamente troverà consensi anche al di fuori del gruppo leghista.

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