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Cossato: la storia degli storici titolari dell’officina di via Pajetta

Ezio Mattotea e Maria Grazia Sormani, 68 e 67 anni, titolari per 45 anni dell’officina di autoriparazioni di viale Pajetta, si raccontano

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Ezio Mattotea e la consorte Maria Grazia Sormani, 68 e 67 anni, titolari per 45 anni dell’officina di autoriparazioni di viale Pajetta, si sono ritirati dal mondo del lavoro, sono andati in pensione.

Il passaggio delle consegne a una nuova gestione è avvenuto lo scorso 31 marzo.

«Collaboravo con un venditore – racconta Ezio – e con l’aumentare del lavoro, abbiamo avviato l’attività. Era il 22 maggio 1978. Maria Grazia ha iniziato nel 1980, facendola diventare un’impresa familiare. Seguivamo tutte le marche di auto, dal 1980 abbiamo curato le Lancia. All’inizio anche mia moglie era in officina, si occupava dei tagliandi, delle pastiglie dei freni e andava a ritirare i pezzi di ricambio. L’amministrazione era più semplice. L’introduzione della contabilità ordinaria è avvenuta nel 1985 e ha portato Maria Grazia a rimanere più tempo in ufficio – “ma viaggiavo sempre di corsa”, precisa lei –».

«Non esisteva l’elettronica, era meccanica pura – riprende Ezio –. La riparazione consisteva nel sostituire dei pezzi. Era un’attività manuale e delicata, come la pulizia dei carburatori. Non esistevano strumenti di diagnosi, niente computer. Iniziavano le concessionarie a possedere qualcosa ed erano catafalchi enormi. Il mio lavoro è stato anche passione fin da quando ero bambino. Le macchinine erano il mio giocattolo preferito. Mi piaceva pasticciare nella bulloneria».

«Io invece – dice Maria Grazia – in precedenza lavoravo nello studio di un commercialista. Quando è nato il nostro primo figlio ho lasciato, per ripartire dopo un anno e mezzo in officina».

«Il lavoro è cambiato con l’avvento dell’elettronica – spiega ancora Ezio -. Le prime centraline le ho viste nel 1988/89 e sono stato fortunato ad essere autorizzato Lancia, perché sono stato costretto a seguire corsi di aggiornamento. Dovevo rimanere al passo, anche con corsi di meccanica generici. Siamo poi stati noi a cercare supporto, avviando la collaborazione con una ditta che si occupava di servizi dedicati agli autoriparatori. Pagavamo non poco, ma eravamo aggiornati in materia di corretta riparazione del veicolo, di manutenzione e di schemi elettrici. Siamo rimasti competitivi. Abbiamo fatto un salto di qualità. Operavamo in modo sicuro, era come avere un tecnico in più in officina».

«Nel tempo siamo diventati un punto di rifermento per chi aveva automobili nuove con i tagliandi da fare – ricordano insieme -. Era un servizio che portava clienti, che spesso tornavano anche quando la garanzia della casa scadeva. Con tante persone si è creato un rapporto di fiducia bello – Maria Grazia confida di aver trasformato più volte l’ufficio in un confessionale -. Davamo suggerimenti non soltanto per cambiare l’auto, anche magari sull’acquisto degli occhiali, per dire. Per un po’ avevamo anche noi venduto macchine, ma poi ci eravamo resi conti che era un settore che andava seguito a parte, le condizioni di vendita cambiavano in modo repentino e per noi era troppo impegnativo».

Ci sono ricordi che rimangono nel tempo: «Viene in mente un signore anzianotto arrivato con il treno, che non trovando un’auto da noleggiare, ci aveva chiesto di accompagnarlo in un paesino. Non avevamo tempo, ma spiaceva per lui e l’abbiamo portato – dice Ezio -. Faceva caldo, il posto non si trovava e avevo pure dovuto attendere per riportarlo in stazione. Alla fine avevamo capito che era stato da una possibile morosa tramite annuncio. Da quel giorno ogni tanto mia mamma domandava se avevo ancora portato qualcuno a morose. C’è stato anche un cliente che cercando di scavalcare i sedili era rimasto incastrato. La situazione era diventata un po’ una barzelletta. Un fatto che mi ha lasciato male invece è accaduto quando è mancata mia mamma. Dovevo correre in ospedale e un cliente mi ha detto: “Allora la mia macchina non la fai?».

«Siamo stati una piccola azienda artigianale – prosegue Maria Grazia – e la gente ormai abituata all’orario continuato, ci chiamava in qualunque momento. C’era chi si stupiva se andavamo in ferie. E dire che noi facevamo sempre otto/dieci ore di lavoro al giorno, togliendo tempo ai figli, alla casa e al tempo libero. Da marzo a oggi ancora non ci siamo resi conto di essere in pensione. Abbiamo i nipoti da seguire, l’oratorio, la parrocchia e tante passioni».

«Negli anni abbiamo avuto diversi dipendenti, ma un grazie va a Corrado per i suoi 40 anni trascorsi con noi – concludono -. È stato l’operaio che tutti vorrebbero avere, gran lavoratore, educato e disponibile. E ad Andrea, che ha iniziato da noi e poi ha avviato un’attività propria e ci fa piacere. Ringraziamo i clienti che ci hanno dato fiducia. Oggi, con Matteo e Corrado, l’officina prosegue l’attività».

Anna Arietti

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3 Commenti

1 Commento

  1. SERGIO CHIORINO

    3 Settembre 2023 at 10:58

    Persona molto seria e capace oltre che molto disponibile e gentile. Sono stato suo cliente per diversi anni, finchè ho avuto le Lancia.

    • Spillo

      3 Settembre 2023 at 21:57

      Persone oneste e cordiali, anche se non si è clienti di un marchio, non si deve lasciare l’officina che ti ha assistito per anni.

  2. Stefania

    4 Settembre 2023 at 19:52

    davvero due belle persone, sempre disponibili , ce ne fossero

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