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Col piombo sfameranno noi

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Non è la prima volta che le dichiarazioni di Giacomo Moscarola, ex assessore e attuale consigliere della Lega Nord a Palazzo Oropa, mi lasciano basito. Oggi, però, lo fanno per motivazioni differenti. Il giovane leghista avverte su FB: “Sfamerò col piombo le vostre luride voglie!”. Lo fa rivolgendosi alle centinaia di uomini che, secondo la stampa internazionale, in diversi paesi Europei, lo scorso 31 dicembre, hanno molestato decine di donne.

Edoardo Tagliani, 42 anni, da 15 lavora in zona di guerra o catastrofe naturale, occupandosi di progetti di assistenza umanitaria. Ora è nel sud del Libano, al confine con la Siria e Israele.

 

Caro Direttore.

 

Non è la prima volta che le dichiarazioni di Giacomo Moscarola, ex assessore e attuale consigliere della Lega Nord a Palazzo Oropa, mi lasciano basito. Oggi, però, lo fanno per motivazioni differenti.

 

Il giovane leghista avverte su FB: “Sfamerò col piombo le vostre luride voglie!”. Lo fa rivolgendosi alle centinaia di uomini che, secondo la stampa internazionale, in diversi paesi Europei, lo scorso 31 dicembre, hanno molestato decine di donne.

 

Benché i contorni della vicenda non siano chiarissimi, è meglio sgomberare il campo da dubbi. Chi scrive non ammette mezze misure e non vuole essere accusato di buonismo: non importa chi siano quegli uomini, quanti siano o perché lo hanno fatto. Vanno puniti dalle legge senza esitazioni, sconti, attenuanti. Quello che hanno fatto, se le notizie di cronaca sono vere come non ho motivo di dubitare, è del tutto inaccettabile.

 

Ma dalla legge, vanno puniti. Non da Moscarola.

 

E vengo al punto, svelando il mio “lato oscuro”, in perfetto stile Star Wars.

 

E’ bene che i Moscarola non minaccino, perché verrebbero fatti a pezzi. Non dai musulmani: da quegli estremisti che non esitano e non esiteranno ad usare ogni mezzo per vederci morti.

 

Lasciando stare ideologie e posizioni più o meno razziste o buoniste, c’è un dato di fatto incontestabile. La maggioranza del mondo è più forte della sua minoranza. Noi, oggi, siamo i soggetti deboli. In uno scontro tra culture, avremmo la peggio. E non importa se siamo dotati di grossi missiloni, perché non sapremmo dove lanciarli. Il nemico è il disagio, e il disagio è proprio in mezzo a noi. Gli attentati del 2015 insegnano. I terroristi non erano “stranieri”. Anzi, l’11 Settembre aveva già dimostrato la stessa cosa. L’abbiamo creato noi, questo mondo: nazionalità, differenze, disagi. Qualcuno vuole proporre di sganciare un’atomica, per esempio, su Parigi, per eliminare il nemico?

 

Le nostre armi sono inefficaci. E noi siamo vecchi. Pochi bimbi, un mare di pensionati.

 

Non basta: siamo deboli. Perché i Moscarola parlano del “piombo”, ma non l’hanno mai visto, mai usato, mai vissuto. Altri, invece, il piombo lo conoscono benissimo, perché se sono ancora vivi significa che lo sanno maneggiare o, almeno, evitare. So di che cosa parlo.

 

Chiudo: non c’entra nulla essere buoni o cattivi. C’entra rendersi conto che siamo noi, i deboli. Che se esageriamo con le provocazioni, ne pagheremo le conseguenze. Dopo aver fatto il bello e il cattivo tempo per secoli, ora la storia ha cambiato direzione. Rendersene conto è semplicissimo: basta uscire dal Favaro, alzare gli occhi oltre Carisio.

 

Non possiamo scegliere. Possiamo solo prendere atto e correre ai ripari. E’ tempo di mediare, non di combattere. Perché combattere significa morire. E’ tempo di restituire, almeno in parte, ciò che abbiamo rubato. Ma non perché siamo buoni. Perché altrimenti ci fanno la pelle.

 

Mediare, ovvio, non significa calare le brache. Episodi come quelli di Capodanno non possono essere tema di negoziato. Vanno osteggiati e fermati con tutte le nostre forze.

 

Ma fare ruggiti da leoni quando si ha la taglia di piattole, francamente, non è segno di forza.

 

E’ segno di quell’estrema, assoluta debolezza che nasce da ignoranza e paura.

 

Un’alternativa esiste. Tornare ad essere maggioranza.

 

Per farlo, non dobbiamo sparare. Dobbiamo fare “scouting” come accade in Parlamento. Dobbiamo fare fronte comune con tutta quella enorme parte di mondo che, come noi, non vuole il “piombo”, ma arrivare a fine mese senza casini e dare un futuro ai propri figli. Da ovunque essi arrivino, in qualunque Dio essi credano.

 

Se, invece, come predicatori impazziti, allontaneremo questa brava gente e la spingeremo tra le braccia di chi il piombo lo conosce sul serio, il finale è già scritto.

 

Possiamo cominciare a riposare in pace. Sei piedi sotto terra.

 

Edoardo Tagliani

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