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Cavicchioli: “Biella è una città morta”

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“Biella è una città ad elettroencefalogramma piatto”. Cioè morta.

“Biella è una città ad elettroencefalogramma piatto”. Cioè morta. Quante volte lo si è detto o sentito dire in discussioni nei luoghi più disparati, fa però un certo effetto se ad affermarlo è il sindaco Marco Cavicchioli in pieno Consiglio Comunale.
E’ successo ieri, durante la discussione sull’approvazione del progetto di un nuovo supermercato da 1400 metri quadrati  da realizzare su iniziativa privata in via Ivrea dove oggi sorge un’area industriale dismessa.

L’affermazione del sindaco ha fatto seguito alle richieste dei consiglieri di maggioranza, Raise, e opposizione, Maio, di sospensione della delibera per verificare meglio la programmazione commerciale complessiva in città e mettere delle regole per evitare il proliferare di nuove iniziative.
“Parlare di programmazione è sensato – ha detto il sindaco – ma privo di fondamento nel momento in cui in questa città le aree dismesse sono quindici, in via Italia ci sono ben diciassette negozi vuoti e proprio ieri sono venute da me le suore di Santa Caterina per dire che a giugno smetteranno ogni attività e non sanno che fare di quell’enorme edificio in via Tripoli”.

Cavicchioli ha proseguito nella sua argomentazione: “Il problema semmai è trovare qualcuno che voglia investire qui, perchè questa ad oggi è una città ad elettroencefalogramma piatto. E continuare a dire di no a a chi, come in questo caso, vuole mettere dei soldi in un nuovo progetto commerciale può essere rischioso”. Pronta la replica via social del capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro, che sulla propria pagina facebook ha scritto in tempo reale: “Storie di ordinaria follia dal Consiglio comunale. Il sindaco dice che siamo una città ad elettroencefalogramma piatto. Ma qualcuno glielo dice che alla testa della città c’è lui?”.
Marco Atripaldi

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