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C’è un paese dove è vietato morire. Ecco perchè

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Un cartello provocatorio che prende spunto da un problema: a Lumellogno nel Novarese non ci sono più loculi disponibili. Diverse le segnalazioni fatte all’amministrazione comunale, a partire da quando era sindaco Ballarè, fino a Canelli “a cui – spiega Carlo Migliavacca, autore del cartello -abbiamo parlato direttamente spiegandogli la questione a febbraio, quando è venuto a Lumellogno per l’incontro con la popolazione”.

Con questa provocazione, Migliavacca si augura di essere ascoltato, “altrimenti per la seconda volta ci sarà lo sciopero della morte”.
La carenza di loculi risale a diversi anni fa. Già nel febbraio 2014 lo stesso Migliavacca scriveva al Comune: “Al cimitero comunale di Lumellogno gli “appartamenti” sono esauriti e per i residenti della borgata novarese diventa un problema anche morire. Un vecchio detto ci dice che “a mali estremi, estremi rimedi” e gli abitanti di Lumellogno hanno deciso, come nel film di don Camillo, di fare lo “sciopero della morte” in attesa che l’Amministrazione comunale novarese voglia adottare i dovuti provvedimenti”. Una vicenda che si era posta anche negli anni ’90: “Meno male che allora il Sindaco di Granozzo con Monticello, Arrigo Benetti, aveva accettato di “ospitare provvisoriamente” i nostri defunti”.

Oggi il problema si ripropone: “Eppure – conclude Migliavacca – per il Comune, la costruzione di nuovi loculi cimiteriali è da considerarsi una “spesa a costo zero” in quanto gli stessi vengono posti in vendita e il ricavato va a coprirne le spese con, oltretutto, un margine di guadagno”.

Un cartello provocatorio che prende spunto da un problema: a Lumellogno nel Novarese non ci sono più loculi disponibili. Diverse le segnalazioni fatte all’amministrazione comunale, a partire da quando era sindaco Ballarè, fino a Canelli “a cui – spiega Carlo Migliavacca, autore del cartello -abbiamo parlato direttamente spiegandogli la questione a febbraio, quando è venuto a Lumellogno per l’incontro con la popolazione”.

Con questa provocazione, Migliavacca si augura di essere ascoltato, “altrimenti per la seconda volta ci sarà lo sciopero della morte”.
La carenza di loculi risale a diversi anni fa. Già nel febbraio 2014 lo stesso Migliavacca scriveva al Comune: “Al cimitero comunale di Lumellogno gli “appartamenti” sono esauriti e per i residenti della borgata novarese diventa un problema anche morire. Un vecchio detto ci dice che “a mali estremi, estremi rimedi” e gli abitanti di Lumellogno hanno deciso, come nel film di don Camillo, di fare lo “sciopero della morte” in attesa che l’Amministrazione comunale novarese voglia adottare i dovuti provvedimenti”. Una vicenda che si era posta anche negli anni ’90: “Meno male che allora il Sindaco di Granozzo con Monticello, Arrigo Benetti, aveva accettato di “ospitare provvisoriamente” i nostri defunti”.

Oggi il problema si ripropone: “Eppure – conclude Migliavacca – per il Comune, la costruzione di nuovi loculi cimiteriali è da considerarsi una “spesa a costo zero” in quanto gli stessi vengono posti in vendita e il ricavato va a coprirne le spese con, oltretutto, un margine di guadagno”.

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