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Biella, una città sempre più triste, rattoppata e sciatta

Un articolo di Vittorio Barazzotto

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Nel Biellese abbondano i progetti, gli slogan e le fondazioni che promuovono lo sviluppo del nostro territorio nella sua nuova vocazione turistica.

Incentivare l’ospitalità, la cultura, l’educazione, la cura per i luoghi di frequentazione sociale, le connessioni diventa determinante per cambiare rotta ad un territorio in cerca di nuove prospettive.

Percorrendo le strade tutti i giorni, camminando sui marciapiedi, osservando la città e anche diversi paesi, tuttavia, l’impressione è che questi programmi strategici siano sempre più lontani dal raggiungimento dei propri obiettivi.
Biella è sempre più triste, rattoppata e sciatta. In alcune strade di Chiavazza la vegetazione sui marciapiedi rischia di compromettere il passaggio ai pedoni, il degrado affligge il Villaggio Lamarmora, la funicolare funziona stentatamente da così tanto tempo che non un suo ennesimo disservizio non fa più notizia. L’illuminazione della cremagliera, inaugurata da me, insieme ad Arturo Brachetti non è più stata ripristinata, eppure basterebbe riavviare con qualche euro il software.

In Ospedale il personale è in sofferenza per i ritardi nelle nomine dei primariati e per reparti sotto organico. La conferenza dei Sindaci sulla sanità che dovrebbe vigilare e pretendere di sapere quale sia la strategia della Direzione, sempre ammesso che ci sia, nessuno la vuole convocare. Per le funivie di Oropa si stanno rincorrendo i fondi per poter adeguare l’impianto all’esigenze della sicurezza.

La prospettiva di un nuovo sviluppo urbanistico con i fondi europei è sfumato per la colpevole dimenticanza di una giunta cittadina che non è in grado di amministrare la città. Non servono i super assessori, basta il buon senso. In centro si ipotizza una mega struttura per anziani, un’iniziativa anacronistica e non si pensa di creare invece un’area moderna, attrezzata all’esigenze del futuro, dove portare le scuole superiori, con strutture sportive, sale per la musica, teatro.
Non basta esporre le immagini più belle del Biellese per creare bellezza o nascondersi dietro a progetti utopistici per convincersi di creare un futuro per il territorio.

Solo l’impegno, la visione d’insieme sono il ponte tra l’obiettivo e il risultato.
Vittorio Barazzotto

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