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Biella, coda infinita per la carta d’identità. Un cittadino chiama la polizia

Nervi tesi e proteste per la lunga attesa negli uffici provvisori dell’Anagrafe

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E’ arrivata la polizia lunedì mattina a Palazzo Oropa, negli uffici provvisori di via Italia dove ha traslocato l’Anagrafe di Biella. Un cittadino, esasperato dalle lunghe attese per ottenere la carta d’identità, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

«Sono mesi – dice una signora – che cerco di rifare il documento, ma ogni volta che passo c’è una fila interminabile e devo desistere. Questa situazione è vergognosa, il sindaco dovrebbe intervenire».

In realtà, come spiegano gli addetti al servizio, la situazione non è sempre così. Dipende dai giorni. Lunedì scorso i problemi sono stati accentuati dall’assenza di una impiegata, a casa per malattia.

«Non è vero – replica un ragazzo – qui è sempre un delirio. Ci trattano come animali. Ammassati in un angusto corridoio e lungo le scale che portano al piano superiore».

La sede dell’Anagrafe è chiusa per lavori di ristrutturazione, così gli sportelli sono stati spostati al primo piano del civico 27 di via Italia, dove c’è il giudice di pace.

In un clima già teso, visto le lunghe attese, lunedì è stato un cittadino molto agitato a dare fuoco alle polveri. «Io sono entrato negli uffici prima dell’orario di chiusura e non possono cacciarmi via. Anche se ci sono decine di persone che aspettano il proprio turno, io debbo essere accettato. Dobbiamo ribellarci. Non facciamo i caproni. Questa è un’ingiustizia. Adesso chiamo la polizia».

Qualcuno si è unito alla protesta: «Ha ragione, dobbiamo reagire». La maggioranza dei presenti però ha assistito alla sceneggiata con un certo scetticismo e con la preoccupazione che potessero verificarsi ulteriori ritardi.

«Verso le 10,30 – racconta un’anziana – l’addetto all’Anagrafe è uscito in corridoio e, molto correttamente, ha avvisato che la distribuzione dei numeri per la coda era terminata. Se qualcuno senza numero voleva fermarsi, poteva farlo, ma non vi era certezza che sarebbe arrivato allo sportello in tempo utile».

In effetti, con tutta le gente in attesa, la prospettiva era quella di rinnovare carte d’identità fino a notte fonda…

A questo punto è scattata la protesta del cittadino agitato, che ha chiamato la Polizia. Giunti sul posto gli agenti hanno prima sentito l’addetto all’anagrafe e poi un paio di testimoni. Successivamente, con grande buon senso, hanno calmato gli animi, invitando tutti i presenti senza numero a liberare gli uffici ed a tornare nel pomeriggio».

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