AttualitàBiella
“Attenti alle truffe”, anche la Diocesi e i farmacisti in campo per la prevenzione
Materiale informativo della polizia sarà distribuito nelle chiese e nelle farmacie. Il questore Bucarelli: ecco l’identikit del truffatore tipo

Questa mattina in questura si è parlato della campagna “Attenti alle Truffe”, alla presenza del vescovo Roberto Farinella e del presidente di Federfarma Biella/Vercelli, il dottor Giuseppe Pennino, per presentare la collaborazione tra polizia di Stato, Diocesi e farmacisti.
“Attenti alle truffe”: il questore, la chiesa e i farmacisti uniscono le forze
Delia Bucarelli, questore di Biella, ha ringraziato i presenti all’incontro, fortemente voluto proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di prestare maggiore attenzione a questo reato, che sta accrescendo l’impegno delle forze dell’ordine, non solo nel contrastarlo ma anche nel prevenirlo.
Si tratta di un reato subdolo che colpisce nel profondo dell’animo la vittima ma anche i familiari e le persone vicine ad essa, poiché lede la dignità umana nella sua parte più recondita, provocando sensi di colpa che impediscono talvolta alla persona colpita di chiedere aiuto, denunciando l’accaduto.
Volantini, poster e coupon illustrativi distribuiti nelle chiese e nelle farmacie
Per questo il questore ha promosso la campagna di prevenzione, con il supporto e la collaborazione della Diocesi e di Federfarma, che prevede la distribuzione nelle chiese della provincia, nonché nelle farmacie del territorio, di poster e coupon illustrativi, in cui si possono distinguere due diverse aree comprendenti sia l’identikit del truffatore e il suo modus operandi, nonché una parte riguardante i consigli su come difendersi ma anche come aiutare e supportare una persona vittima di truffa.
Ecco l’identikit del truffatore
Durante la conferenza il questore Bucarelli ha tracciato il ritratto del truffatore descrivendone alcuni tratti distintivi sempre ricorrenti: l’aspetto distinto e rassicurante, l’abilità oratoria che suscita simpatia e fiducia ma che non lascia alla vittima il tempo di capire cosa le stia realmente accadendo, il fingersi un operatore delle forze dell’ordine, un tecnico delle utenze casalinghe, un avvocato, un agente di commercio o addirittura un parente, per carpire la fiducia delle persone più indifese, spesso anziane o sole, al fine di ottenere la consegna di monili in oro o denaro per la risoluzione del problema che viene loro presentato.
Consigli utili
- non aprire mai la porta a persone sconosciute
- non fornire dati personali e bancari al telefono
- contattare immediatamente il 112 NUE se ci si sente minacciati o anche solo per un consiglio
La raccomandazione
Se venite contattati per informarvi che un vostro parente è stato arrestato o rimasto coinvolto in un incidente stradale, mantenete sempre la calma, ricordando che le forze dell’ordine non chiedono mai denaro o altri compensi per le attività di loro competenza.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook
