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Adunata Nazionale Biella 2025 – LA MISSIONE ALBATROS IL RITORNO IN AFRICA DEGLI ALPINI

Mozambico 1993

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Dopo l’esperienza del secolo precedente con il battesimo del fuoco durante la battaglia di Adua e le guerre in Libia e Africa orientale, negli anni Novanta le penne nere ritornarono nel continente africano, in particolare in Mozambico nel 1993.

La storia della missione

Gli Accordi di Pace, siglati a Roma il 4 ottobre 1992 tra il Governo del Mozambico e la RENAMO (Resistenza Nazionale Mozambicana), sancirono che la supervisione ed il controllo dell’attuazione delle clausole del trattato venissero affidate alle Nazioni Unite. Il 16 dicembre, il Consiglio di Sicurezza autorizzò l’Operazione ONUMOZ (United Nations Operations in Mozambique), con il fine di favorire il processo di pacificazione. In particolare, la componente militare della missione ricevette il mandato di monitorare e verificare il cessate il fuoco, la separazione e la concentrazione delle forze contrapposte, la loro smobilitazione e la raccolta, stoccaggio e distruzione delle armi; inoltre, il completo ripiegamento fuori dei confini delle forze militari straniere e la smobilitazione dei militari e dei gruppi armati irregolari; attuare misure di sicurezza in favore di infrastrutture e servizi vitali, fornire sicurezza alle attività svolte dalle Nazioni Unite e dalle altre organizzazioni internazionali a sostegno del processo di pace, con particolare riguardo ai corridoi di collegamento tra il mare e il confine del Paese.

Solo alpini

L’Italia contribuì alla missione sino all’aprile 1994 con un contingente di 1.030 uomini, fornito dalle Brigate “Taurinense”, prima, e “Julia” poi. L’unità a livello reggimentale, articolata su un battaglione di fanteria alpina, un battaglione logistico, un gruppo squadroni dell’Aviazione dell’Esercito ed un Reparto di Sanità, diede inizio allo spiegamento nel marzo 1993, assumendo la responsabilità operativa del Corridoio di Beira nei primi giorni di aprile. In tal senso, ed in ragione sia della vitale importanza del corridoio, via di collegamento principale tra lo Zimbawe ed il mare, sia del livello di efficienza operativa e logistica dell’Unità, il Contingente Italiano assunse il ruolo di “forza di riferimento”, con funzioni di supporto logistico e sanitario a favore di tutte le Forze ONU presenti nella regione. Dal 2 maggio 1994, concluso il ripiegamento della maggior parte dei reparti, il contingente, forte di 230 uomini e formato dal Reparto di Sanità e da un’Unità di sostegno, assunse il nome di “Albatros 2” ed e fu ridislocato a Beira con il compito di continuare ad assicurare il sostegno sanitario a favore del personale ONU nonché delle popolazioni locali.​

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