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Adunata Alpini Biella 2025 – NON SOLO PERRUCCHETTI ANCHE RICOTTI MAGNANI

La nascita delle truppe alpine

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Il generale Giuseppe Domenico Perrucchetti, classe 1839, è considerato il padre degli Alpini. Nel marzo del 1872 scrisse un articolo sulla Rivista militare italiana intitolato “Considerazioni su la difesa di alcuni valichi alpini e proposta di un ordinamento militare territoriale della zona alpina”, articolo che rappresentò il primo passo per la formazione del corpo degli Alpini, di cui curiosamente egli non fece mai parte. Nel suo saggio l’ufficiale notava inoltre come le uniche persone adatte a far parte di questo tipo di corpo fossero proprio gli abitanti della montagna, dotati del necessario spirito di sopravvivenza e della forza e robustezza necessarie per affrontare le veglie, i rigidi inverni, le lunghe marce della montagna, poiché già avvezzi a una vita non facile che era una lotta continua con e contro la natura.

Adunata Nazionale Alpini Biella 2025

Dunque la paternità di Perrucchetti non viene messa in discussione.
Ma tutto sarebbe rimasto per chissà quanto tempo una semplice enunciazione – Perrucchetti all’epoca era un giovane capitano di 33 anni e non aveva certo l’influenza e il potere di imporre la sua idea – se non fosse stato per un altro ufficiale.
Il tenente generale Cesare Ricotti Magnani (classe 1822) – noto anche per essere tra i fondatori del Club Alpino Italiano – per una serie di inattesi combinati disposti come si dice oggi, il 7 settembre 1870 veniva indicato dal presidente del consiglio Giovanni Lanza quale nuovo ministro della Guerra al posto del generale Giuseppe Govone che aveva dovuto rassegnare le dimissioni in quanto accusato dai vertici del Regio Esercito di aver opposto scarsa resistenza ai tagli al bilancio decisi dal ministro delle Finanze dell’epoca, il “nostro” Quintino Sella.

NON SOLO PERRUCCHETTI ANCHE RICOTTI MAGNANI

Entrato in carica, Ricotti Magnani promulgò leggi fondamentali sul reclutamento e sul servizio militare obbligatorio al fine di ristabilire l’ordine dopo il trasferimento della capitale da Firenze a Roma. Nel 1873, dunque l’anno successivo al documento di Giuseppe Perrucchetti, fece approvare un nuovo ordinamento del Regio Esercito, chiamato appunto ordinamento “Ricotti”. L’esercito venne riorganizzato in 10 corpi d’armata territoriali, e la durata del servizio di leva in Italia venne ridotta da cinque a tre anni. Nel piano Ricotti introdusse anche la costituzione di un esercito di seconda linea, e l’istituzione di 15 compagnie alpine di cui divenne anche comandante generale a differenza di Perrucchetti che come abbiamo visto non fu mai alpino.
Dunque Perrucchetti ha formulato l’idea, Ricotti l’ha concretizzata.

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