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Adunata Alpini Biella 2025 – LA BLINDO CENTAURO DELLA “CITTADELLA DEGLI ALPINI”

In dotazione a Nizza Cavalleria (Tridentina) e Piemonte Cavalleria (Julia)

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Chiamati e destinati a operare in ambienti che non sono più le tipiche montagne di una volta, nel corso degli anni le brigate alpine sono state rinforzate con un reggimento di cavalleria corazzata in funzione esplorante: così dalla brigata Tridentina dipende il Nizza Cavalleria, dalla Julia il Piemonte Cavalleria. I due reparti sono tra i più antichi dell’Esercito, le origini del primo il primo risalgono al 1689 (reggimento Dragoni Jaunes), quelle del secondo al 1692: tra l’altro una delle unità che confluirono nel Piemonte Cavalleria era il Reggimento Cavaglià.

Adunata Alpini Biella 2025

Per lo svolgimento dei loro compiti, ambedue i reparti dispongono della blindo cacciacarri B1 Centauro di costruzione nazionale in servizio anche negli eserciti spagnolo, giordano.

La Centauro è stata ideata durante la guerra fredda per rimpiazzare gli ormai obsoleti e lenti carri M47 Patton nella difesa di zone di costa adriatica dove si supponeva il Patto di Varsavia avrebbe potuto effettuare degli sbarchi anfibi, oltre a proteggere il retro dei principali Corpi d’Armata schierati sulla soglia di Gorizia, da aviolanci di paracadutisti nemici. Si scelse un mezzo veloce ruotato, in grado di spostarsi rapidamente utilizzando la viabilità ordinaria, blindato e armato con pezzi da 105 mm equivalenti a quelli dei carri armati MBT (Main Battle Tank) allora in servizio.

La blindo Centauro della “Cittadella degli Alpini”

Realizzata da un consorzio formato da Iveco-Fiat-OTO Melara è stata presentata nel 1986. Adottata nel 1989 col nome Centauro, l’autoblindo è stata consegnata ai reparti soltanto nel 1992, a causa di problemi finanziari e per alcune modifiche apportate.
La produzione è durata fino al 2006: 400 esemplari sono stati ordinati dall’Esercito Italiano, 84 dalla Spagna e dalla Guardia Reale dell’Oman che ne ha ricevuti nove con cannone da 120/45 mm e motore da 650 hp.
L’armamento principale della Centauro consiste nella torretta Hitfact dotata di cannone ad anima rigata ad alta pressione da 105 mm lungo 52 calibri prodotto dalla OTO Melara, che offre la stessa potenza di fuoco dei carri Leopard 1 e dei carri NATO suoi contemporanei. Il pezzo può sparare tutta la gamma di munizioni perforanti a carica cava e ad alto esplosivo da 105 mm della NATO. Il mezzo ha 14 colpi di pronto impiego in torretta e altri 26 nello scafo. La canna è rivestita da un manicotto termico per preservarla da distorsioni e di estrattore di fumi, il quale impedisce al fumo di penetrare nella camera di combattimento dopo lo sparo. All’estremità della bocca da fuoco è presente uno spegnifiamma caratteristico atto a ridurre il rinculo e la visibilità della vampata durante lo sparo. Come armamento secondario sono presenti due mitragliatrici MG-42/59 in 7,62 mm, una coassiale al cannone e l’altra scudata in funzione antipersonale. Il munizionamento per le MG consiste in 4.000 cartucce da 7,62 mm NATO. Dei 400 esemplari originali, 149 sono stati ceduti alla Giordania e quelli attualmente in servizio non dovrebbero superare il centinaio.

Centauro II

Nell’ottobre 2016 il Consorzio Iveco OTO Melara ha ufficialmente presentato il nuovo modello Centauro II con un pezzo da 120 mm che verrà prodotto per l’Esercito Italiano in una prima tranche di 136 esemplari con il nome di B2 Centauro. La nuova versione presenta una scocca in acciaio completamente riprogettata specialmente in funzione anti IED, un nuovo motore V8 di 720 hp e un cannone principale di 120/45 mm. Il relativo contratto è stato firmato nel luglio 2018 e il mezzo è in distribuzione ai reparti in sostituzione della vecchia Centauro.

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