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Addio alle carte d’identità elettroniche

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Da settembre il comune di Biella non si trova più nella condizione di poter rilasciare la carta d’identità in formato elettronico (CIE) ed è quindi costretto a ripiegare sui vecchi documenti cartacei. La motivazione? Il Ministero non ne sta più inviando.

Da settembre il comune di Biella non si trova più nella condizione di poter rilasciare la carta d’identità in formato elettronico (CIE) ed è quindi costretto a ripiegare sui vecchi documenti cartacei. La motivazione? Il Ministero non ne sta più inviando.

«A causa di un incidente – afferma l’assessore ai servizi demografici, Fulvia Zago – avvenuto nello scantinato della prefettura, dove le tessere “vergini” erano custodite, circa 3500 sono state danneggiate da un allagamento». Finite le scorte per un anno in una sola volta, il Ministero non ha più spedito nuove tessere al comune di Biella e tuttora non si hanno notizie su quando riprenderanno gli invii.

«Per ogni carta elettronica – continua l’assessore – il cittadino che la richiedeva doveva pagare 25,42 euro (contro i 5,42 di quelle cartacee). Di questi, 20 euro, per ogni carta, erano versati al Ministero come pagamento anticipato per le successive carte. Questo implica un incasso notevolmente ridotto per le casse dello Stato. Ogni anno il comune di Biella rilascia pressapoco 5mila carte d’identità, di cui le CIE si aggirano sulle 2mila. Un introito che poteva far guadagnare allo Stato circa 40mila euro l’anno. Sempre più cittadini si stavano orientando in quella direzione, ma ora siamo costretti a deviare per mancanza di tessere».

Sono diversi i vantaggi derivati dall’utilizzo della CIE, come ad esempio una maggiore sicurezza nel processo di identificazione ai fini di polizia, utilizzo quale strumento di identificazione in rete per i servizi telematici, completa interoperabilità su tutto il territorio nazionale. La Carta d’Identità Elettronica è una smart card che integra nel supporto in policarbonato una banda ottica e un microprocessore. I dati del titolare, compresa la foto, sono impressi in modo visibile sia sul supporto fisico, per l’identificazione ’’a vista’’, che sulla banda ottica poi memorizzati informaticamente sul microchip e ancora sulla banda ottica.

In questo modo, da un lato la banda ottica ha una funzione di sicurezza, in quanto non permette di modificare i dati in fase di contraffazione, dall’altro il microchip viene utilizzato per consentire il riconoscimento in rete del titolare e le ’’negoziazioni transazionali’’ tra chi richiede il servizio e chi lo eroga.

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