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Michelangelo Pistoletto canta con i Subsonica

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“Una barca in mezzo al mare”, questo il nome dato al lavoro,  infatti, è impreziosito dalla presenza di Michelangelo Pistoletto. La decima traccia  dell’album s’intitola proprio “Il Terzo Paradiso”.

Parla anche un po’ biellese l’ultimo album dei Subsonica uscito martedì scorso. “Una barca in mezzo al mare”, questo il nome dato al lavoro,  infatti, è impreziosito dalla presenza di Michelangelo Pistoletto. La decima traccia  dell’album s’intitola proprio “Il Terzo Paradiso”.

Un potente e ispirato condensato di elettronica, pop e rock che continua sulla falsariga della formula messa a punto in dischi come Microchip emozionale e Terrestre, che qui però viene arricchito da un’apparizione piuttosto insolita e prestigiosa: quella dell’artista biellese, che ha trovato nei Subsonica dei collaboratori perfetti per la messa in musica del suo Terzo Paradiso, opera avviata nel 2003: «Questa volta più che con altri musicisti – spiega Samuel Romano, cantante e leader della band -ci siamo sentiti più vicini al mondo dell’arte, e lavorare assieme a Michelangelo è stato un privilegio. Non a caso lo abbiamo coinvolto e nel disco si sente anche la sua voce».

Pistoletto è uno dei protagonisti dell’arte contemporanea più riconosciuti e influenti del panorama internazionale. L’incontro con i Subsonica ha permesso di realizzare un bellissimo connubio: “Ci ha telefonato mentre eravamo tutti insieme al lavoro nella casa vicino al bosco, per coinvolgerci in una iniziativa legata al “Terzo Paradiso” – prosegue il cantante –  la sua opera planetaria, il lavoro più “partecipativo” che un artista potesse concepire. Lo abbiamo incontrato ed è stato un momento estremamente piacevole e stimolante. Ci siamo immersi in questa suggestione e abbiamo deciso addirittura di dedicare al Terzo Paradiso un brano che includesse anche la testimonianza diretta dell’artista, attraverso la sua voce. Michelangelo si è messo in gioco, non senza qualche iniziale timore nei confronti del microfono, e il brano è cresciuto in un confronto costante tra noi e lui”.

Il Terzo Paradiso tratta della necessità di unire il primo, ovvero quello dello stretto legame uomo natura, al Secondo Paradiso : quello della emancipazione tecnologica con tutti i rischi che oggi comporta per la salute del nostro habitat. E di giungere alla sintesi simboleggiata dal terzo cerchio aggiunto al simbolo dell’infinito, per il quale tutti siamo chiamati a unire la consapevolezza e le nostre capacità di esseri tecnologici per entrare in un nuova relazione di sintonia con la natura, l’ambiente.

“La prima parte del brano parla dei rischi e della necessità di non mancare questo appuntamento con la storia – conclude -. La parte finale è un dialogo con le persone di domani, quelle che potrebbero essere i nostri figli. Ed è la parte che non a caso chiude questo settimo disco”.

Elisabetta Ferrari

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