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Terremoto con epicentro a Creta rilevato anche a Cavaglià

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Quello di ieri, con epicentro al largo delle coste dell’isola di Creta, è stato uno dei terremoti più forti da parecchio tempo a questa parte nel Mediterraneo. Nonostante la distanza, è stato rilevato anche a Cavaglià.

Quello di ieri, con epicentro al largo delle coste dell’isola di Creta, è stato uno di terremoti più forti da parecchio tempo a questa parte nel Mediterraneo. Nonostante la distanza, è stato rilevato anche a Cavaglià.

Ai sensori posti sotto la chiesa di San Michele, infatti, non è sfuggita la scossa di magnitudo 6.1° Richter che, dopo un periodo di relativa calma, era stata ampiamente prevista dai sismologi. A scatenarla alle 18,42 di ieri, a circa 20 km di profondità, è stato lo scarico di energia accumalatasi nei mesi scorsi tra la placca euroasiatica e quella nordafricana.

Nel Biellese la frequenza era troppo bassa per essere percepita dall’uomo, ma, come detto, non abbastanza da non essere avvertita dai sensori di Cavaglià.

“Quelli sotto la chiesa – spiega Simone Ippolito dell’Osservatorio di Cavaglià – lavorano dal 2009. Considerata la distanza, il fatto che la scossa – breve, ma molto intensa – sia stata percepita è un ottimo risultato”.

E non è casuale che le onde sismiche, giunte fin qui dopo 13 minuti e 40 secondi, siano state rilevate.

“La chiesa di San Michele – spiega Ippolito – ha caratteristiche molto particolari. Probabilmente per le dimensioni, la posizione e i materiali utilizzati per costruirla, entra “in risonanza” con i movimenti terrestri. Forse anche per la conformazione del terreno, sostanzialmente amplifica il segnale dei terremoti e delle frane. E’ una caratteristica rara, non a caso sono venuti a studiarla da Roma, oltre che da Oropa e Novara”.

m.f.

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