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Tre giorni di corso per gli infermieri del Pronto soccorso

Presso il nuovo ospedale, da martedì 3 a venerdì 6 Giugno, l’ASL BI ha organizzato, in due edizioni il corso “Advanced Medical Life Support” (AMLS) della National Association of Emergency Medical Technicians, rivolto al personale infermieristico di Pronto Soccorso. Al salto di qualità dal punto di vista tecnologico e logistico del Pronto Soccorso nel nuovo ospedale si aggiunge, infatti, anche quello tecnico-professionale da parte dei professionisti.
Presso il nuovo ospedale, da martedì 3 a venerdì 6 Giugno, l’ASL BI ha organizzato, in due edizioni il corso “Advanced Medical Life Support” (AMLS) della National Association of Emergency Medical Technicians, rivolto al personale infermieristico di Pronto Soccorso. Al salto di qualità dal punto di vista tecnologico e logistico del Pronto Soccorso nel nuovo ospedale si aggiunge, infatti, anche quello tecnico-professionale da parte dei professionisti.
Il corso è un brevetto non obbligatorio, ma su cui le Aziende Sanitarie Locali ed Ospedaliere possono scegliere di investire per potenziare la gestione delle patologie internistiche in condizioni di emergenza. In Piemonte, l’ASL TO5 ha puntato su questa tipologia di alta formazione, diffusa in Emilia Romagna ed adottata anche dall’Aeronautica Militare e dall’Esercito Italiano.
L’AMLS è un metodo di approccio, valutazione e trattamento delle emergenze mediche ed è basato sugli standard terapeutici più attuali desunti dalla pratica clinica. L’obiettivo è rendere gli operatori sempre più in grado di rilevare tempestivamente, nell’emergenza, una sintomatologia importante che, se non trattata, potrebbe aggravare il quadro clinico del paziente in tempi brevi.
Il metodo AMLS pone l’accento su come, in condizioni immediatamente pericolose per la sopravvivenza, la prima valutazione e il trattamento tempestivo siano gli interventi che possono più favorevolmente incidere sulla prognosi dei pazienti. Tutto questo per evitare di cadere in trappole di tipo cognitivo che impediscano, a causa di uno stato di agitazione temporanea dell’operatore, di cadere in errore.
«Il progetto – spiega il Direttore Generale dell’ASL BI, Gianfranco Zulian – rientra nel piano formativo aziendale per l’emergenza intraospedaliera e prevede una continua implementazione delle competenze assistenziali e gestionali del personale medico ed infermieristico, al fine di garantire standard elevati di cura, qualitativamente adeguati e basati su evidenze scientifiche».
«L’impegno economico, pratico, intellettuale ed organizzativo richiesto dal corso merita di essere reso visibile anche per la scelta di utilizzare il nuovo ospedale come sede del corso. Integrare esigenze formative e professionalità, abitando i nuovi spazi, ha permesso di cogliere l’interesse, la curiosità e l’impazienza di chi lavora ancora nel vecchio presidio e anche un po’ di orgoglio da parte di chi, già ospite del nuovo, si permette di fare gli onori di casa», è invece il commento di Vincenzo Alastra, Direttore Formazione e Comunicazione dell’ASL BI.
L’utente che arriva al Dea (Dipartimento di Emergenza ed Accettazione) viene “segnalato”, triagiato e definito con un codice di priorità di ingresso, attraverso la rilevazione e l’interpretazione della sintomatologia ed una valutazione diretta dello stato di salute. La presa in carico immediata degli utenti con codifiche elevate (verde e giallo) permetterà l’avvio degli interventi diagnostici, dell’eventuale terapia del dolore, la messa in sicurezza dell’utente e la riduzione dei tempi di stazionamento in Pronto Soccorso.
Il corso AMLS, per gli argomenti trattati, permette al personale infermieristico di acquisire e completare la formazione sulle patologie di natura internistica, quali disfunzioni respiratorie, dolore toracico ed alterazioni dello stato neurovegetativo a causa di un disturbo neurologico, che, nei corsi paralleli in ambito di emergenza sanitaria svolti fino ad ora non erano ancora stati approfonditamente analizzati. Tali competenze permettono all’infermiere di riconoscere ed intervenire con maggior sicurezza e tempestività in alcune situazioni di pertinenza internistica in veloce evoluzione.
Antonella Croso, Responsabile della Struttura Semplice Direzione delle Professioni Sanitarie dell’ASL BI spiega: “Questo percorso di formazione è di alto livello e qualifica in modo importante il personale del Pronto Soccorso, che da molto tempo sta lavorando per garantire una presa in carico dei pazienti più critici, biellesi e non, nel minor tempo possibile. Questa formazione completa un percorso iniziato da molto tempo; tutto il gruppo infermieristico della nostra Azienda da sempre, posso dire, si impegna a far sì che gli utenti ricevano cure di livello elevato. Ormai, la formazione infermieristica ha raggiunto livelli importanti ed il ruolo dell’infermiere, se ben identificato ed impiegato, sta dimostrando che è possibile garantire efficienza ed efficacia agendo sull’organizzazione, abbandonando vecchi schemi che irrigidiscono il sistema; quello che mi auguro ed auguro alla popolazione biellese è che si capisca l’importanza di aprire nuovi spazi e di accrescere il numero del personale infermieristico, perché a tutto questo corrisponde direttamente un miglioramento della sicurezza dei pazienti, come peraltro ormai documentato a tutti i livelli di studio europei e mondiali. Un grazie da parte mia va all’attuale Coordinatore infermieristico del Pronto Soccorso, Cinzia Rollino, ed al responsabile infermieristico di Dipartimento, Antonella Petterino, per aver portato questo corso nella nostra realtà”.
Il corso AMLS si basa su lezioni interattive in aula, allo scopo di ottimizzare le capacità gestionali del personale sanitario attraverso la condivisione del ragionamento clinico che, a partire da una “valutazione primaria” esaustiva, diventa capacità decisionale clinica, accompagnata da competenze tecniche e relazionali di comunicazione terapeutica efficace.
L’apprendimento è garantito, in modo particolare, dalle esercitazioni pratiche e dagli scenari che i discenti si sono trovati a sperimentare. L’apprendimento pratico, sul “campo” trasferisce in un contesto reale (reale in tutti i sensi, avendo utilizzato gli spazi del nuovo ospedale) i concetti teorici proposti dal corso. Esercitazioni pratiche e/o scenari mirano, quindi, a rappresentare varie condizioni che richiedono applicazioni pratiche di strategie terapeutiche, per dare la possibilità di trasferire in un contesto “reale” i concetti presentati nelle lezioni frontali e nel libro.
Durante il corso, le simulazioni si sono rese possibili con l’utilizzo di volontari “truccati da vittime”. I volontari, che si sono prestati e hanno manifestato interesse per l’esperienza, erano quattro studenti di Infermieristica, un medico del 118, tre infermieri territoriali del 118 ed un infermiere di casa di riposo.
Per quanto riguarda gli scenari, le simulazioni si sono svolte in ambienti diversi del nuovo ospedale, provando a “stressare” e “mimare” le realtà che il gruppo di operatori quotidianamente affrontano.
Diversi i materiali utilizzati, farmaci, presidi sanitari, ombretti e fard. Numerosi i trucchi necessari per rendere credibili le patologie rappresentate nella formazione pratica dei vari scenari.
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