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Politica

Va in pensione Daniela, storica segretaria del Pd

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Ha sempre lavorato dietro le quinte, ma per 26 anni è stata un vero e proprio pilastro del partito. Anzi, dei partiti, visto che in tutto questo tempo ha visto “morire” il Pci, è cresciuta con i Ds e ha battezzato il Partito democratico. Stiamo parlando di Daniela Crescenzio, storica segretaria della federazione di via Trieste, che venerdì ha svolto il suo ultimo giorno di lavoro prima di congedarsi per godersi la meritata pensione e “fare finalmente la casalinga”.

Ha sempre lavorato dietro le quinte, ma per 26 anni è stata un vero e proprio pilastro del partito. Anzi, dei partiti, visto che in tutto questo tempo ha visto “morire” il Pci, è cresciuta con i Ds e ha battezzato il Partito democratico.

Stiamo parlando di Daniela Crescenzio, storica segretaria della federazione di via Trieste, che venerdì ha svolto il suo ultimo giorno di lavoro prima di congedarsi per godersi la meritata pensione e “fare finalmente la casalinga”.

Mercoledì la segreteria provinciale del Pd ha organizzato una festa a sorpresa in suo onore.

«Non me l’aspettavo – racconta Daniela -, ammetto di essermi commossa. Mi sono iscritta al Pci nel ‘79 e sono stata assunta nel 1986, in tutto questo tempo ho avuto la fortuna di conoscere tante belle persone e tante realtà».

Eh già, perché sono cambiati i nomi dei partiti, ma lei è rimasta sempre la stessa. Il momento più difficile di tutta la sua lunga militanza, probabilmente, è stato proprio quello della caduta del Pci: «Non perché non fossi favorevole al cambiamento – chiarisce -, ma perché stavo male quando c’erano le scissioni, quando le persone decidevano di andarsene».

I ricordi belli, però, sono molti di più, dall’inaspettata telefonata di Pajetta al rapporto con Ronzani e i segretari che si sono succeduti, fino agli aneddoti con i “big” come Fassino “uno stakanovista gentilissimo”.

L’attuale segretario provinciale, Paolo Furia, era poco più che un bambino quando l’ha conosciuta: «Avevo 14 anni – racconta -, ci sgridava sempre perché lasciavamo sporca la sezione dopo gli incontri della Sinistra Giovanile… Mercoledì non sapeva nulla della festa, continuava a veder arrivare gente e chiedeva “ma che riunione c’è?”. Alla fine si è commossa…».

Difficile non cedere all’emozione, anche perché nonostante le divisioni e le correnti, per una volta, per lei, c’erano proprio tutti.

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