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Cronaca

Sono circa 2mila i biellesi malati

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Investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati

Sono circa 2mila le persone malate di gioco nel Biellese. Un problema serio e non trascurabile in buona parte ancora sommerso.

NEL BIELLESE SI GIOCANO OLTRE 500 MILA EURO AL GIORNO

Nella provincia laniera ogni giorno vengono giocati, nelle varie tipologie di giochi d'azzardo esistenti, oltre 500mila euro. Del totale giocato, sono ben 130mila euro i soldi che vengono persi.

La distribuzione tra i vari tipi di gioco vede prevalere quelli del tipo slot machine. Oltre a questi apparecchi, incidono in modo molto rilevante i giochi d'azzardo online (giochi di abilità a distanza), le lotterie e il Lotto. In misura minore vi sono anche i giochi a base sportiva, bingo, giochi numerici a totalizzatore e a base ippica.

TRA DICEMBRE E GENNAIO IL PICCO DI GIOCATE

L'andamento delle giocate mensili vede sostanziali differenze, con minori giocate nei mesi estivi e il picco concentrato a dicembre-gennaio.

Il fenomeno del gioco d’azzardo via Internet riguarda particolarmente i giovani e le offerte utilizzano grafiche e messaggi estremamente stimolanti e accattivanti per questo target. I giovani pertanto sono una fascia a rischio rispetto ad un utilizzo problematico del gioco a distanza.

La spesa media pro capite per gioco d'azzardo supera in tutte le regioni italiane 1000 euro, mostrando una forbice di 700 euro tra le realtà meno virtuose (Campania, Lazio e Abruzzo) e quelle meno a rischio (Calabria, Basilicata, Sicilia). Biella si colloca a metà classifica, con una spesa pro capite di circa 1380 euro.

LA FASCE DEBOLI SONO QUELLE CHE GIOCANO DI PIU'

Da sempre il gioco d’azzardo è diffusissimo in Italia ma coinvolge maggiormente determinate categorie di persone: le fasce più deboli. Nel gioco investe di più chi ha un reddito inferiore: giocano il 47% degli indigenti, il 56% degli appartenenti al ceto medio-basso, il 66% dei disoccupati. Gioco d’azzardo non significa per forza gioco patologico: la stragrande maggioranza dei giocatori non ha nessun problema, ma le ricerche  condotte per accertare il numero di giocatori patologici stimano dall’1 al 3% (a seconda che siano calcolati sull’arco della vita o sull’ultimo anno) la popolazione vittima del gioco patologico.
Le slot machine usate nei bar e nei locali restituiscono il 75% dei soldi inseriti in vincite e le imposte da versare allo stato sono il 12.7% del totale. ll guadagno netto per concessionari e gestori è del 12,3% sul totale delle giocate.