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Cronaca

Casa crollata, i due operai più gravi del previsto

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Sono più gravi di quanto si pensasse in un primo momento le condizioni di Roberto Minino, 27 anni, e Neculai Bleaga, 44 anni, i due operai della Erre Emme che sabato a Masserano sono rimasti schiacciati nel crollo di una vecchia casa che doveva essere abbattuta e poi ricostruita. Entrambi hanno riportato una frattura scomposta al femore.

Sono più gravi di quanto si pensasse in un primo momento le condizioni di Roberto Minino, 27 anni, e Neculai Bleaga, 44 anni, i due operai della Erre Emme che sabato a Masserano sono rimasti schiacciati nel crollo di una vecchia casa che doveva essere abbattuta e poi ricostruita. Entrambi hanno riportato una frattura scomposta al femore.

«Mio figlio – spiega Pier Giorgio Minimo, titolare dell’azienda e papà del 27enne ferito – ha la frattura sulla parte sinistra del femore, mentre  Neculai Bleaga, che è un artigiano nostro collaboratore, ha danneggiata la parte destra del femore». Sia il 27enne che il 44enne sono ricoverati in ospedale a Biella, nel reparto di ortopedia. «Sono svegli e coscienti – spiega Pier Giorgio Minimo – ma stanno provando dolori incredibili». Entrambi dovranno essere operati: «L’intervento, che avverrà presumibilmente la prossima settimana,  non sarà cosa da poco e desidero che siano seguiti al meglio, che ricevano tutte le cure necessarie».

Pier Giorgio  Minino acconsente a ripercorrere i momenti che hanno preceduto il crollo. «Non dovevano nemmeno essere lì – racconta – avevano appena terminato di fare dei lavori intorno all’edificio ed erano andati in magazzino a pulire gli attrezzi. Poi sono saliti a vedere cosa stessi facendo io. Un paio di giorni prima avevamo trovato una bomba e mio figlio e il nostro collaboratore hanno avuto paura ce ne fosse un’altra. Così hanno dato un’occhiata, hanno visto un pezzo di lamiera e l’hanno toccato pensando fosse il fondello di una bomba. Ed è crollato tutto».

Un boato enorme, con i due giovani rimasti intrappolati sotto le macerie: «Mio figlio era per metà dentro e per metà fuori, mentre Neculai Bleaga era stato completamente travolto. «I primi a salvarli sono stati i Carabinieri. Li hanno estratti e li hanno consegnati alle cure dei medici. Il personale dell’Arma è stato davvero gentile, sono venuti a trovarli in ospedale sia sabato che domenica, li ringrazio tantissimo».

Pier Giorgio Minino in questi giorni sta cercando di aiutare il figlio e il suo lavoratore, ma è sommerso di richieste di documenti da parte delle autorità, che vogliono vederci più chiaro e cercare di comprendere se vi siano responsabilità per quanto accaduto: «E’ un momento molto difficile. A novembre il mio secondogenito ha avuto un incidente stradale nel tentativo di schivare un cinghiale, e adesso il maggiore è in ospedale. Vorrei che tutti capissero che quanto successo non è colpa di nessuno. E’ accaduto per un eccesso di zelo da parte loro, che hanno voluto accertarsi non ci fossero altri rischi. Adesso desidero solo potergli stare vicino, offrire loro le cure migliori e aspettare che si riprendano, spero al più presto».

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