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“Trasformiamo Biella nella città del sesso”

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 La provocazione dell’artista Omar Ronda: “Un enorme business capace di riportare benessere”

Biella(ces)La settimana scorsa ho aderito ad un invito giuntomi dall’Unione Industriali di Biella per partecipare ad una tavola rotonda dal titolo quanto mai intrigante, Il futuro di Biella.  Ho aderito malgrado la consapevolezza che ad una riunione del genere avrebbero dovuto chiamare veggenti, maghi o parapsicologi come Silvan e il mago Otelma!  Attorno all’elegante tavolone erano riuniti rappresentanti dell’imprenditoria locale, presidenti del settore turistico e paesaggistico, banchieri, professori, medici, studiosi di strategia economica e finanziaria nonché il Direttore dell’Unione Industriali in persona.  Dopo una tecnicissima ed esaustiva proiezione di immagini con tabelle su tabelle, frutto di un sondaggio svolto sul territorio che ha coinvolto decine di personaggi importanti per la vita locale scelti da 12 saggi dai nomi prestigiosi e altisonanti come Squillario e Pistoletto sono iniziati gli interventi di quelli che come me erano invitati a dire la loro attorno alla predetta tavola rotonda. Ragionamenti complicati sul passato e sulle cause del profondo declino del territorio, teorie e numeri sulla globalizzazione e sull’importanza dell’aggiornamento tecnologico delle aziende rimaste attive… ben poche per dire il vero… proiezioni sullo sviluppo turistico e sulle notevoli attrattive dei nostri archivi lanieri, possibilità di valorizzare  le acque e le antiche strutture termali e curative, necessità dei collegamenti stradali, ferroviari e aeroportuali, idee vecchie e altre piuttosto interessanti di come ad esempio sfruttare i grandi spazi non utilizzati del nuovo ospedale, astratte e faraginose ipotesi sulla cultura assistita ed ecosostenibile.  Giunto il mio turno di parlare, non senza timori e paure di dire delle cose inutili e stupide… si sa che gli artisti nell’immaginario collettivo sono degli sfaccendati cialtroni, buoni a nulla e spesso drogati. Comunque sia feci rilevare ai convenuti che Biella si trova in Italia, un paese dove come in tutto il resto del mondo… se non guadagni muori di fame, ma come in nessun posto al mondo se guadagni ti portano via tutto… è risaputo ormai che il fisco ha raggiunto i prelievi più alti del pianeta mentre in cambio tutto quanto è pubblico e i servizi non funzionano se non malissimo e la corruzione regna sovrana. Feci notare che Biella era nata e cresciuta su un’idea….
Il tessile… e ora che questa idea in gran parte è morta o moribonda ergo bisogna, se vogliamo evitare il declino, trovarne subito un’altra. Trasformiamo Biella in città del sesso!  questa è la mia proposta.. tra risate, commenti e sberleffi di tutti i presenti la mia provocazione viene subito archiviata come una barzelletta dell’ultimo minuto.  Mi viene spontaneo chiedere il perché allora in tutto il mondo a partire dalla civilissima Svizzera si pratica con regolare licenza il mestiere del sesso a pagamento?  In tutto il Nord Europa, compresa la laboriosa Germania che attraverso l’Europa ci impone rigore e sobrietà si fa del sesso un enorme business che porta benessere, allegria, lavoro e alle casse dello stato un gettito continuo e senza crisi. Non parliamo dell’Oriente, il paradiso del sesso e dei piaceri del corpo e della carne. Biella con i suoi circa quattro milioni di metri quadrati di capannoni dismessi potrebbe diventare un enorme paradiso dell’erotismo in tutte le forme. Case di tolleranza multietniche, locali per gay e lesbiche, alberghi accoglienti, motel a ore, centri per massaggi thailandesi e per lo scambio di coppie. I ristoranti e le case da gioco sarebbero sempre piene di gente allegra che vuole divertirsi e godersi la vita. I negozi del lusso e le gioiellerie farebbero affari d’oro e il fisco avrebbe un ritorno sicuro con lo scontrino fiscale… anzi in questo caso fi…ale. Il mestiere più antico del mondo sarebbe finalmente rivalutato e i nostri giovani non dovrebbero più scappare, anzi tanti giovani e meno giovani  arriverebbero a flotte da tutto il mondo. Certo che un’ipotesi del genere da fastidio a chi si nasconde dietro un dito, ai benpensanti e ai bigotti… meglio la miseria che il peccato.  Ma qualche cosa si muove in Italia e questa mia strampalata idea sembra condivisa, ecco uno stralcio dalla stampa nazionale di questi giorni: Roma come Amsterdam, con una «zonizzazione» della prostituzione che porti alla creazione di veri e propri «quartieri a luci rosse», sul modello della capitale olandese. Questi gli slogan, ma dietro alle parole pronunciate dal sindaco Marino due giorni fa c’è un progetto molto più solido. Un piano che sta mettendo a punto il vice capo di gabinetto Rossella Matarazzo e che però, per stessa ammissione del primo cittadino, ha bisogno di un assist a livello nazionale, di un nuovo quadro normativo licenziato dal Parlamento che riformi e regolarizzi la prostituzione.

Un disegno di legge già c’è e deve porre fine allo squallido fenomeno della riduzione in schiavitù di ragazze spesso minorenni che rappresenta ancora una piaga per la nostra città.

La proposta è stata presentata dalla senatrice Pd Maria Spilabotte e ha incassato endorsement bipartisan, da Alessandra Mussolini di Forza Italia a esponenti del Movimento 5 stelle.  Noi a Biella per vari motivi siamo tendenzialmente predestinati, il movimento della biella all’interno dei motori ricorda quello… un quartiere si chiama addirittura Chiavazza, siamo nelle vicinanze del Chiavolino, di Chiaverano e del ponte della Pistolesa… al centro della citta il vecchio ospedale con centinaia di camere vuote e pronte ad essere trasformate da luogo della sofferenza a luogo del godimento. Sveglia Biellesi.. la gioia ci attende.. lasciamo il vecchio per il vecchissimo e ricordiamo il vecchio proverbio che recita: tira più un pelo di f….. che un carro di buoi.

Omar Ronda

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