Seguici su

Attualità

Smettetela di fare multe e salvate quel bambino

Pubblicato

il

Le statistiche sulle vittime per divieto di sosta sembrerebbero essere davvero impressionanti a giudicare dall’impegno che i VVUU di Biella dedicano a questo tipo di infrazione stradale. Solo malelingue male informate potrebbero sostenere che essi lo facciano allo scopo di rimpinguare le casse comunali.

Le statistiche sulle vittime per divieto di sosta sembrerebbero essere davvero impressionanti a giudicare dall’impegno che i VVUU di Biella dedicano a questo tipo di infrazione stradale. Solo malelingue male informate potrebbero sostenere che essi lo facciano allo scopo di rimpinguare le casse comunali.

Telefonando al Comando, ad esempio, per segnalare che un adulto in canottiera sfreccia per le strade cittadine su una moto senza targa, senza marmitta, impennandola agli incroci con un bimbetto di 4 anni senza casco appoggiato sul serbatoio, si viene interrotti con: “in questo momento non possiamo occuparcene, abbiamo cose più importanti e urgenti da fare” (testuali parole).

A parte il fatto che una segreteria telefonica sarebbe stata più educata, a questo punto ci chiediamo cosa sia successo di così importante da impegnare l’intero corpo dei VVUU della città. Ma certo, i divieti di sosta! E i risultati si vedono.

Dati recenti dicono infatti che a Biella sono diminuiti di 1/4.

Alla telefonata sono seguite almeno un paio di mail circostanziate, ma il centauro continua a sfrecciare da mesi; è passato però da 5 infrazioni al codice della strada a solo 4, avendo egli messo il casco al bimbo.

Il tutto in “zona 30”, quella per la quale la Regione raccomanda “…percorsi pedonali, piste ciclabili e corsie riservate per il trasporto pubblico, che costituiscono le vere e proprie infrastrutture lineari dell’ambito residenziale delle zone 30”.

Niente di tutto questo; l’assessore scarica sui vigili e palla avanti.

Non pensiamo che dietro alle divise della Polizia Municipale ci sia scarsa professionalità o disattenzione; no davvero. La divisa però impone loro di seguire procedure ed eseguire ordini. Temiamo dunque che questo sia solo un lato di un’amministrazione pubblica stanca e demotivata, soprattutto ai livelli alti.

Purtroppo sono finiti i tempi di Mario Rossi, ex comandante efficiente ma scomodo.

Crediamo che quella ricevuta al telefono non sia altro che la risposta standard per “tamponare” le tantissime segnalazioni dei cittadini.

Peccato che domani, a causa di un genitore irresponsabile, ma anche di una procedura di routine, un bambino potrebbe restare vittima dell’incuria degli adulti che dovrebbero proteggerlo.

Paolo Mander