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NO TAV, solidarietà dei biellesi all’attivista finita ai domiciliari

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Il gruppo NO TAV biellese si schiera a fianco di Nicoletta Dosio, valsusina, finita agli arresti domiciliari per le sue azioni contro il progetto dell’alta velocità tra Torino e Lione.

grande affetto a Nicoletta, per il suo coraggio, forza e determinazione. Con Nicoletta viene colpito e fatto oggetto di quotidiana persecuzione chi difende semplicemente la propria terra; non sono invece perseguiti coloro che, privi di scrupolo, sono pronti a sfruttarla e distruggerla per mero profitto, versando anche lacrime di coccodrillo al verificarsi delle calamità “naturali”, già pensando ai lauti affari che potranno derivare.

riferimento per noi tutti, per le nostre piccole o grandi lotte; ogni incontro in Valle è per noi occasione per “ricaricare le batterie”, e consolidare ragioni e convincimento della comune bona bataja>.

<L’11 settembre – è la conclusione del documento –  ricordando i Dolciniani nei monti ove furono fisicamente sterminati (il loro spirito rivoluzionario e solidale non è mai morto), abbiamo espresso la nostra solidarietà a tutte le compagne e a tutti i compagni che resistono violando le irragionevoli e persecutorie disposizioni della Procura di Torino. In questi luoghi, a noi molto cari, non solo trovarono rifugio e combatterono Dolcino, Margherita e i loro compagni (dociniani e valsesiani). Qui si sono riunite le prime leghe operaie dopo i fatti di Milano di Bava Beccaris; qui sono nate le prime brigate partigiane e da qui, orgogliosamente ed affettuosamente, esprimiamo la nostra fratellanza alle compagne e ai compagni che In Valsusa e in ogni luogo combattono per giustizia e libertà>.

Il gruppo NO TAV biellese si schiera a fianco di Nicoletta Dosio, valsusina, finita agli arresti domiciliari per le sue azioni contro il progetto dell’alta velocità tra Torino e Lione.

grande affetto a Nicoletta, per il suo coraggio, forza e determinazione. Con Nicoletta viene colpito e fatto oggetto di quotidiana persecuzione chi difende semplicemente la propria terra; non sono invece perseguiti coloro che, privi di scrupolo, sono pronti a sfruttarla e distruggerla per mero profitto, versando anche lacrime di coccodrillo al verificarsi delle calamità “naturali”, già pensando ai lauti affari che potranno derivare.

riferimento per noi tutti, per le nostre piccole o grandi lotte; ogni incontro in Valle è per noi occasione per “ricaricare le batterie”, e consolidare ragioni e convincimento della comune bona bataja>.

<L’11 settembre – è la conclusione del documento –  ricordando i Dolciniani nei monti ove furono fisicamente sterminati (il loro spirito rivoluzionario e solidale non è mai morto), abbiamo espresso la nostra solidarietà a tutte le compagne e a tutti i compagni che resistono violando le irragionevoli e persecutorie disposizioni della Procura di Torino. In questi luoghi, a noi molto cari, non solo trovarono rifugio e combatterono Dolcino, Margherita e i loro compagni (dociniani e valsesiani). Qui si sono riunite le prime leghe operaie dopo i fatti di Milano di Bava Beccaris; qui sono nate le prime brigate partigiane e da qui, orgogliosamente ed affettuosamente, esprimiamo la nostra fratellanza alle compagne e ai compagni che In Valsusa e in ogni luogo combattono per giustizia e libertà>.

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