Attualità
Investito da un furgone, muore dopo due anni di coma

Bruno Pollotti non ce l’fatta. Si è spento in una camera della casa di riposo Cerino Zegna all’età di soli 48 anni dove si trovava ricoverato da due anni a seguito di un incidente stradale avvenuto all’imbocco della superstrada Biella-Cossato.
Bruno Pollotti non ce l’fatta. Si è spento in una camera della casa di riposo Cerino Zegna all’età di soli 48 anni dove si trovava ricoverato da due anni a seguito di un incidente stradale avvenuto all’imbocco della superstrada Biella-Cossato.
Erano circa le 8 del mattino del 30 di giugno di due anni fa, quando il poveretto era stato travolto da un furgone della ditta Cam di Valdengo condotto da Marco M. di 33 anni.
Ancora, a distanza di molto tempo non si conosce l’esatta dinamica dell’incidente. Pare che la vittima stesse camminando in direzione dell’imbocco della superstrada quando il furgone che sopraggiungeva da Chiavazza lo ha travolto. Da quel momento il lungo calvario tra alti e bassi e un’operazione al cervello. Alla fine la diagnosi è stata tremenda: coma in stato neurovegetativo. L’epilogo è avvenuto sabato scorso, quando – alle 21 – il suo cuore ha cessato di battere in un corpo totalmente debilitato.
La notizia della sua scomparsa ha destato profondo cordoglio in città soprattutto a Pavignano dove aveva vissuto per tanti anni. La sua era una figura molto nota. Per diverso è tempo stato volontario della Protezione civile del Gruppo Lance Cb. Grazie al quel suo carattere molto mite ed espansivo era riuscito a farsi voler bene da tanti amici. Grande tifoso della Biellese calcio 1902, (società poi fallita qualche anno fa), non perdeva mai l’occasione di far notare la sua presenza allo stadio Pozzo Lamarmora: «Per me è stato uno zio molto affettuoso e bravo – così lo ricorda il nipote Stefano -. Ci terrei a nome mio e della famiglia a ringraziare tutto il personale del Cerino Zegna per le amorevoli cure che gli hanno dedicato».
Bruno ha lasciato nel dolore la moglie Naroumun, la mamma Teresa, i fratelli Mirco e Roberto.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook
