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In 10 giorni ben 1700 accessi al pronto soccorso per l’influenza

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Nel Biellese l’influenza ha raggiunto il suo picco ed anche se la situazione non si presenta                                                                                                                                                drammatica come in altre città, quali ad esempio il capoluogo torinese,  il pronto soccorso dell’ospedale di Ponderano continua ad essere preso d’assalto dai cittadini colpiti dai malanni di stagione. «Negli ultimi dieci giorni  si è registrato  un incremento degli accessi, con  ben 1700 pazienti rilevati- conferma la direzione del nosocomio – Tra questi, la  fascia maggiormente  colpita riguarda la popolazione anziana, seguita dai bambini.  Le patologie più frequenti sono  l’influenza classica, le sindromi parainfluenzali e gastroenteriche. Queste rappresentano infatti  circa il 40% degli accessi, di cui il 35% all’inizio del periodo analizzato ed il 44% nell’ultimo giorno». La raccomandazione, come al solito quando ci si trova ad affrontare emergenze di questo tipo, è quella di non  intasare gli ambulatori medici e l’ospedale ai primi sintomi,  al fine di garantire la giusta assistenza sanitaria a chi ne ha realmente necessità. «Per i pazienti che manifestano segnali di influenza gravi e persistenti è consigliato recarsi in pronto soccorso per ricevere i dovuti  trattamenti sanitari – concludono i responsabili dell’Asl di Biella – Per i casi più gestibili è invece auspicabile contattare il proprio medico di famiglia, al fine di evitare inutili affollamenti del nosocomio».      
     
A livello più generale, per quanto riguarda l’intero Piemonte, l’incidenza settimanale delle sindromi influenzali è salita a 15 casi su 1.000 assistiti, con una stima di 68 mila persone colpite, in totale circa 200 mila dall’inizio della stagione. A comunicarlo è  l’assessorato regionale alla sanità. I dati si riferiscono al periodo compreso tra il 25 e il  31 dicembre e sono stati diffusi dal servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive.

 

«L’intensità – si legge nel comunicato – è considerata alta. Il valore registrato è più elevato rispetto alla media nazionale di 11 casi ogni 1000 assistiti ed è di poco superiore anche rispetto alla settimana corrispondente del 2016, sebbene l’andamento della curva epidemica sia complessivamente simile a quello della scorsa stagione. Si tratta dell’incidenza più elevata registrata in Piemonte negli ultimi anni». Il numero di casi è aumentato in tutte le fasce d’età. Quella più colpita è la fascia pediatrica da 0 a 14 anni, con un’incidenza settimanale di 34 casi per 1.000 assistiti, mentre fra i 15 e i 64 anni i casi sono 14,5 per 1.000 assistiti e fra le persone con più di 64 anni sono 8 per 1.000 assistiti.
Alla luce dei dati diffusi,  i medici consigliano la vaccinazione e la corretta alimentazione per debellare il pericolo del virus soprattutto tra i soggetti più a rischio. Per quanto riguarda infine la prevenzione dei malanni di stagione, è fondamentale puntare sull’igiene personale: lavarsi spesso e in maniera corretta  le mani è un ottimo modo infatti per evitare, specialmente nei più piccoli, di ammalarsi. A tale proposito l’Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) ha formulato un vademecum per ridurre al minimo le possibilità di contagio. Le regole comprendono: lavare le mani o, in assenza di acqua, utilizzare gel alcolici; coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti usati e lavarsi le mani; rimanere a casa quando si è affetti da malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale; usare mascherine quando chi è affetti da sintomi influenzali e ci si trova in ambienti sanitari quali gli ospedali.

Nel Biellese l’influenza ha raggiunto il suo picco ed anche se la situazione non si presenta                                                                                                                                                drammatica come in altre città, quali ad esempio il capoluogo torinese,  il pronto soccorso dell’ospedale di Ponderano continua ad essere preso d’assalto dai cittadini colpiti dai malanni di stagione. «Negli ultimi dieci giorni  si è registrato  un incremento degli accessi, con  ben 1700 pazienti rilevati- conferma la direzione del nosocomio – Tra questi, la  fascia maggiormente  colpita riguarda la popolazione anziana, seguita dai bambini.  Le patologie più frequenti sono  l’influenza classica, le sindromi parainfluenzali e gastroenteriche. Queste rappresentano infatti  circa il 40% degli accessi, di cui il 35% all’inizio del periodo analizzato ed il 44% nell’ultimo giorno». La raccomandazione, come al solito quando ci si trova ad affrontare emergenze di questo tipo, è quella di non  intasare gli ambulatori medici e l’ospedale ai primi sintomi,  al fine di garantire la giusta assistenza sanitaria a chi ne ha realmente necessità. «Per i pazienti che manifestano segnali di influenza gravi e persistenti è consigliato recarsi in pronto soccorso per ricevere i dovuti  trattamenti sanitari – concludono i responsabili dell’Asl di Biella – Per i casi più gestibili è invece auspicabile contattare il proprio medico di famiglia, al fine di evitare inutili affollamenti del nosocomio».      
     
A livello più generale, per quanto riguarda l’intero Piemonte, l’incidenza settimanale delle sindromi influenzali è salita a 15 casi su 1.000 assistiti, con una stima di 68 mila persone colpite, in totale circa 200 mila dall’inizio della stagione. A comunicarlo è  l’assessorato regionale alla sanità. I dati si riferiscono al periodo compreso tra il 25 e il  31 dicembre e sono stati diffusi dal servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive.

 

«L’intensità – si legge nel comunicato – è considerata alta. Il valore registrato è più elevato rispetto alla media nazionale di 11 casi ogni 1000 assistiti ed è di poco superiore anche rispetto alla settimana corrispondente del 2016, sebbene l’andamento della curva epidemica sia complessivamente simile a quello della scorsa stagione. Si tratta dell’incidenza più elevata registrata in Piemonte negli ultimi anni». Il numero di casi è aumentato in tutte le fasce d’età. Quella più colpita è la fascia pediatrica da 0 a 14 anni, con un’incidenza settimanale di 34 casi per 1.000 assistiti, mentre fra i 15 e i 64 anni i casi sono 14,5 per 1.000 assistiti e fra le persone con più di 64 anni sono 8 per 1.000 assistiti.
Alla luce dei dati diffusi,  i medici consigliano la vaccinazione e la corretta alimentazione per debellare il pericolo del virus soprattutto tra i soggetti più a rischio. Per quanto riguarda infine la prevenzione dei malanni di stagione, è fondamentale puntare sull’igiene personale: lavarsi spesso e in maniera corretta  le mani è un ottimo modo infatti per evitare, specialmente nei più piccoli, di ammalarsi. A tale proposito l’Ecdc (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) ha formulato un vademecum per ridurre al minimo le possibilità di contagio. Le regole comprendono: lavare le mani o, in assenza di acqua, utilizzare gel alcolici; coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti usati e lavarsi le mani; rimanere a casa quando si è affetti da malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale; usare mascherine quando chi è affetti da sintomi influenzali e ci si trova in ambienti sanitari quali gli ospedali.