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Psoriasi, oltre 4 mila biellesi ne sono affetti

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Nel Biellese, circa 4.500 persone sono affette da psoriasi, patologia infiammatoria cronica che interessa la cute e le articolazioni (artrite psoriasica).

Nel Biellese, circa 4.500 persone sono affette da psoriasi, patologia infiammatoria cronica che interessa la cute e le articolazioni (artrite psoriasica).

La forma cutanea si manifesta in numerosi varianti; la più frequente è la psoriasi in placche, caratterizzata da placche eritematose ricoperte da squame biancastre, prevalentemente localizzate ai gomiti, ginocchia, cuoio capelluto. Meno frequenti risultano le forme di psoriasi delle pieghe, delle unghie, delle mucose, la variante guttata (numerose piccole lesioni), tipiche dell’età giovanile. Tra le forme più gravi si ricorda la psoriasi pustulosa, che si caratterizza per la presenza di pustole biancastre e diffuse, e la psoriasi eritrodermica, che interessa cioè l’intero tegumento cutaneo. Queste due ultime varianti sono accompagnate da febbre e compromissione dello stato generale di salute. 

L’artrite psoriarica è presente in una percentuale variabile, dal 5% al 40% degli ammalati di psoriasi e, di solito, compare dopo le lesioni cutanee.

Le cause che provocano la psoriasi non sono ancora chiare, al punto che i fattori scatenanti possono essere molteplici: genetica, alterazioni immunitarie, proliferazione delle cellule dell’epidermide, a cui si sommano altri fattori quali stress, infezioni sistemiche (soprattutto da streptococco), eccessivo consumo di alcolici, fumo di sigaretta.

Alla Struttura Dermatologia dell’ASL BI, diretta da Cesare Barbera, afferiscono circa 600 persone ogni anno, tra prime diagnosi di psoriasi e visite di controllo. I pazienti affetti dalle forme più severe di malattia, e cioè quando la superficie corporea interessata dalla patologia è superiore al 10% o quando la psoriasi insorge in sedi particolari che compromettono il benessere psicofisico del paziente (viso, mani, genitali), vengono seguiti dall’ambulatorio per la psoriasi, gestito da Paolo Pella, dirigente medico della Struttura Dermatologia ospedaliera. All’ambulatorio giungono anche i pazienti nei quali si risconta un interessamento articolare (artrite psoriasica) e che, in questo caso specifico, vengono seguiti dai dermatologi con la collaborazione dello specialista reumatologo. L’artrite psoriasica interessa perlopiù le articolazioni delle dita della mani e dei piedi, ma può interessare anche la colonna vertebrale. I primi segnali possono essere rappresentati da infiammazione a carico di strutture tendinee, in particolare del tendine di Achille, localizzato al tallone o della fascia plantare. In questi casi, è importante diagnosticare le forme precoci di artrite, poiché un trattamento adeguato è in grado di bloccare la progressione del danno articolare; la diagnostica per immagini (radiografia tradizionale, ecografia, risonanza magnetica) è di fondamentale ausilio per la diagnosi.

Negli ultimi decenni, la terapia della psoriasi e dell’artrite psoriasica ha compiuto importanti passi in avanti con l’introduzione dei cosiddetti farmaci biologici, a fianco dei farmaci e dei trattamenti tradizionali. Agendo su particolari mediatori chimici implicati nella patogenesi della malattia, questi farmaci di nuova generazione sono in grado di dare ottimi risultati con un’importante riduzione delle manifestazioni cliniche della malattia

Spiega lo specialista dermatologo, Paolo Pella: «Nel 2007, l’Ospedale degli Infermi di Biella è stato tra i primi, in Piemonte, ad introdurre i farmaci biologici che vengono prescritti solo dai centri ospedalieri autorizzati dall’Agenzia Italiana del Farmaco. E’ però fondamentale sapere che i farmaci biologici non sono indicati per tutti i pazienti, ma vengono utilizzati esclusivamente quando le terapie tradizionali hanno fallito o risultano controindicate».

Presso l’ambulatorio per la psoriasi dell’Ospedale degli Infermi sono circa 60 i pazienti attualmente in terapia con i nuovi farmaci biologici e che vengono strettamente monitorati sia dal punto di vista clinico sia laboratoristico. In tutti i casi in cui si ricorre al loro impiego si stanno ottenendo ottimi risultati, con netto miglioramento della patologia e, di conseguenza, della qualità della vita dell’ammalato.

Nonostante i progressi per il trattamento della psoriasi, sono ancora numerose le persone che non si fanno curare o che sottovalutano la malattia. Eppure, recenti studi compiuti su un’ampia popolazione di soggetti affetti da psoriasi hanno dimostrato che la malattia risulta essere associata ad una maggiore possibilità di andare incontro a disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie intestinali e disordini metabolici, quali diabete, obesità, gotta, ipocalcemia: «Contrariamente a quanto si sosteneva fino a pochi anni fa, la psoriasi non è la “malattia dei sani”, ma rappresenta la punta dell’iceberg di una condizione patologica in grado di coinvolgere i diversi organi ed apparati del nostro corpo -conclude Pella-. E’ dunque importante non sottovalutarla e prestare attenzione ai segni di artrite, quali dolori o gonfiori alle dita, dolore ai talloni, mal di schiena che si accentua con il riposo e si riduce con il movimento. Inoltre, non bisogna mai perdere la speranza; la psoriasi non è guaribile, ma assolutamente curabile con ottimi risultati. Nei casi sospetti o conclamati, è sufficiente prenotare una visita dermatologica con impegnativa del medico curante. Coloro che necessitano di trattamenti specifici, dopo la prima visita saranno indirizzati, dallo specialista dermatologo, all’ambulatorio dedicato».

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