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Opinioni

Territori fragili e lacrime di coccodrillo

Pensieri e parole di Vittorio Barazzotto

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BIELLA – Vittorio Sgarbi, in un’intervista di trent’anni fa, denunciò l’abusivismo delle costruzioni alle pendici dell’Etna, augurandosi che la lava cancellasse gli orrori della speculazione edilizia. Le sue dichiarazioni vennero trasformate in un’occasione di scontro da arena e le case rimasero lì, in attesa di una sciagura che risollevasse il velo sul problema.

L’ultima tragedia, questa volta, ha riguardato Ischia e nessun territorio in Italia è scevro dal rischio idrogeologico, compreso il biellese, che 54 anni fa visse l’esperienza più drammatica con l’alluvione che nella Valle di Mosso provocò decine di vittime, lo sfollamento di centinaia di abitazioni e la devastazione delle fabbriche che lì lavoravano.

Il nostro territorio è fragile, questo lo abbiamo sempre saputo, ma anche (e soprattutto) poco curato e questo non dobbiamo mai dimenticarlo se vogliamo agire sulle cause di tragedie che avrebbero potuto evitarsi. Il nostro tallone d’Achille è l’incapacità di prevenire, di aiutare in tempo di pace le amministrazioni che hanno competenze diverse sullo stesso argomento. La ricerca delle responsabilità è un atto doveroso che però spetta alla magistratura, non alla politica, il cui ruolo è quello di chiarire le regole e salvaguardare il territorio, il cui fragilissimo equilibrio è messo a rischio da periodici condoni da parte dei partiti, che poi sfilano commossi alle cerimonie per le vittime delle alluvioni.

Se i corsi d’acqua, nei tempi siccitosi, non vengono ripuliti o se i controlli sui disboscamenti non vengono fatti, la colpa non è solo del sindaco, ma di una separazione non sempre netta tra le competenze dei comuni, delle regioni e dei consorzi. In un groviglio di norme, che a volte rendono più complicata la vita a chi vuole aprire una nuova finestra rispetto a chi edifica un condominio in un terreno a rischio, si perdono di vista gli obiettivi principali sulla priorità della manutenzione e della prevenzione.

La sfida della politica è quella di agire ora, senza pensare solo al consenso, ma a quel perduto senso primario del bene comune.

 

Vittorio Barazzotto

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