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Opinioni

Non smettiamo di lottare per la libertà

Pensieri e parole di Vittorio Barazzotto

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Tanti soldi, poca sanità

BIELLA – La condizione delle donne in buona parte del mondo è un indicatore dell’arretratezza della nostra civiltà e un monito per i paesi più sviluppati perché non diano per scontati i diritti conquistati da chi ci ha preceduto. Qualche giorno fa in una scuola in Iran la sedicenne Asra è stata uccisa per non aver cantato l’inno per l’Ayatollah.

La repressione che questo paese perpetra nei confronti di ragazze che vogliono scegliere come pettinarsi o esprimere un’opinione, ci deve rafforzare nel difendere le nostre libertà.

Il biellese ha dato molto alla storia dello sviluppo femminile in Italia, qui sono nati i primi movimenti sindacali che nel dopoguerra hanno contribuito a raggiungere a livello nazionale la parità salariale tra uomo e donna, conquista recente dei primi anni ’60 del ‘900.

E’ trascorso meno di un secolo, un granello di tempo per la storia, ed oggi godiamo tutti dei benefici frutto alla forza delle operaie biellesi ed il nostro compito è quello di portare avanti la rivendicazione della parità, un obiettivo ancora lungo da raggiungere. Nelle scuole biellesi si lavora molto sulle disuguaglianze, insistendo sulla partecipazione della classe ai temi attuali per contrastare l’indifferenza che, silenziosamente, mina la solidità dei diritti civili. La libertà è un principio della nostra Costituzione, gli articoli 3 e 21 sanciscono la parità tra sessi ed il diritto di manifestare il proprio pensiero. La storia ed il presente ci insegnano che nulla è immutabile e questi diritti vanno difesi costantemente, come una pianta va innaffiata tutti i giorni.

Una profonda riflessione sul significato della libertà ci è stata regalata da Giorgio Gaber che, nel 1972, cantava “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”.

 

Vittorio Barazzotto

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