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«Ecco “Erica”, l’app che può salvare la vita alle donne»

Risponde alle caratteristiche di interattività, celerità e geolocalizzazione, funzioni necessarie per renderla veramente utile.

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Poche parole, ma tanti fatti. E’ questa la filosofia che ha animato la giunta regionale, nella Giornata contro la violenza sulle donne. Una concretezza dimostrata dalla presentazione, avvenuta giovedì pomeriggio in Consiglio Regionale, dell’app Erica – strumento per la prevenzione attiva della violenza contro le donne – dall’assessore regionale al Welfare, con delega alle Pari Opportunità, Chiara Caucino. L’applicazione mobile, scaricabile gratuitamente e disponibile sulle piattaforme Apple e Android, è in grado di sfruttare la versatilità di dispositivi mobili come tablet e smartphone, ormai di uso comune. Lo scopo che è fornire alle donne piemontesi uno strumento interattivo e veloce che possa prima di tutto consentire loro, in caso di necessità, di mettersi in contatto con i numeri pre caricati, essere geo localizzate e di individuare in tempi brevissimi il centro anti violenza più vicino e far conoscere tutte le informazioni utili rispetto ai soggetti che operano nel settore sul territorio piemontese, le opportunità fornite alle persone offese e le normative in materia.

L’applicazione risponde alle caratteristiche di interattività, celerità e geolocalizzazione, funzioni necessarie per renderla veramente utile, anche perché femminicidi e violenza sessuale, nella maggioranza dei casi, sono crimini che non lasciano spazio alla vittima per chiedere aiuto e, dove i casi di cronaca ci dicono che la vittima viene intercettata in luoghi appartati o all’interno delle mura domestiche.

Nel corso del 2020 è stata avviata un’azione a regia regionale comprendente un aggiornamento dell’app e la progettazione e realizzazione di una campagna di informazione per la conoscenza e l’utilizzo dell’app Erica, in particolare presso le ragazze e le donne più giovani, per promuoverne la diffusione e l’utilizzo.

«Si tratta – spiega Caucino – di uno strumento davvero utile e innovativo che invito tutte a scaricare, in particolare le più giovani, alle quali l’app è particolarmente dedicata». «Avere la sicurezza di poter chiedere aiuto schiacciando semplicemente un tasto sul proprio smartphone, rappresenta un importante sostegno psicologico, ma anche concreto, perché permette alle persone contattate di chiamare immediatamente le forze dell’ordine». «La violenza contro le donne – ha concluso Caucino – è un fenomeno che va combattuto a partire dall’educazione. Le donne – madri devono insegnare ai propri figli già in tenera età il rispetto per la donna senza dare spazio a stereotipi ormai superati. In futuro lavoreremo per rendere “Erica” sempre più efficace e fruibile».

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